Stando ai dati raccolti fino allo scorso febbraio, si è registrato un vero e proprio boom di pensioni fra i docenti nel 2023. Rispetto all’anno scorso infatti si è rilevato il 24% in più di richieste, con un netto incremento delle uscite anticipate dei maestri di scuola elementare. Una tendenza che ci si aspetta possa proseguire anche nel corso dei prossimi mesi.
Pensioni docenti: boom di richieste nel 2023
Secondo le prime stime dell’INPS, sarebbero circa 30 mila i docenti pronti a lasciare la scuola a partire dal mese di settembre 2023. Un vero e proprio boom, soprattutto se si considera che l’anno scorso sono andati in pensione 24.531 insegnanti in totale. Ad influire sul fenomeno ci sarebbero innanzitutto gli stipendi molto bassi, l’eccessiva pressione della burocrazia e lo stress sempre crescente. “Il lavoro dell’insegnante è più che impegnativo e certamente usurante” ha dichiarato Ivana Barbacci di Cisl scuola. “Da anni registriamo un trend in crescita dei pensionamenti anticipati” ha aggiunto Elvira Serafini dello Snals.
A tutto ciò si aggiungerebbe inoltre l’effetto a lungo raggio di misure di anticipo pensionistico come Quota 100, Quota 102, Quota 103, Opzione donna e Ape sociale. Chi, infatti, ha cristallizzato il diritto alla pensione con queste misure negli scorsi anni potrà decidere di lasciare il mondo del lavoro nel 2023.
In aumento le uscite anticipate fra insegnanti di materne ed elementari
Poiché dallo scorso anno anche gli insegnanti delle scuole elementari sono stati inclusi nel novero dei lavori gravosi al pari di quelli delle materne, sono di fatto aumentate le uscite anticipate all’interno del comparto scolastico. Ricordiamo a tal proposito che con l’Ape sociale è possibile per queste categorie di lavoratori andare in pensione a 63 anni di età e con 36 di contributi versati. Per le donne è, inoltre, previsto uno sconto di 12 mesi per ogni figlio avuto, fino ad un massimo di due anni.