Concorsi scuola, possibili novità in arrivo con la conversione in legge del decreto PA: si parla, infatti, di un possibile ripristino della prova scritta a risposta chiusa, già prevista dal decreto legge N. 36/2022 prima della sua conversione, in modo da permettere di chiudere la selezione in tempi adeguati al PNRR. La novità, come riporta l’edizione odierna del quotidiano economico ‘Italia Oggi’ (martedì 25 aprile 2023) potrebbe essere rappresentata dai contenuti della prova scritta, contenuti che potrebbero riguardare, in prevalenza, su elementi didattico-pedagogici.
Concorsi scuola, possibili novità in arrivo con la conversione in legge del decreto PA
La Commissione dell’Unione Europea, sempre secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano ‘Italia Oggi’, avrebbe manifestato un’apertura verso correttivi che permettano al nuovo sistema di essere messo a regime con piena funzionalità, a condizione, però, che venga conservato lo spirito delle norme già approvate. In buona sostanza, sì ad eventuali modifiche che rispettino, però, i paletti imposti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Concorso riservato ai docenti con più di tre anni di servizio o 24 CFU
Il concorso riservato ai precari con più di 3 anni di servizio o 24 CFU conseguiti entro lo scorso 31 ottobre 2022 non necessita di altre norme: gli aspiranti a tale concorso hanno mostrato la loro preoccupazione per il fatto che, nel decreto PA, non sia stato nemmeno menzionato tale concorso. In ogni caso questa procedura concorsuale straordinaria si svolgerà secondo quanto previsto dal decreto legge N. 36/2022.
Le possibili novità, quindi, potrebbero arrivare con il prossimo concorso ordinario, con una prova scritta a risposta chiusa sugli elementi comuni a tutte le discipline: la prova orale potrebbe essere, invece, rafforzata in merito alla verifica delle conoscenze disciplinari. ‘Italia Oggi’, infine, parla di ‘cauto ottimismo’ in merito alla possibile proroga di 1 o 2 anni per il raggiungimento del target di 70mila assunzioni con le nuove regole. La proroga, ormai, si rende necessaria in considerazione delle tempistiche ristrette per l’individuazione della platea dei 70mila docenti che dovranno essere assunti.