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Tanti sono gli aspetti del mondo della scuola che fanno discutere e che rappresentano problemi ancora irrisolti: tra questi vi è anche il caso dei docenti ingabbiati, che da troppi anni sono in attesa di un modo per poter accedere alla mobilità professionale. A seguito di una recente intervista pubblicata su ‘Il Corriere della Sera’, si riaccendono i riflettori sulla assurda situazione di questi docenti, che al momento sono esclusi anche dalle linee politiche previste dal Ministro Valditara.

Docenti di ruolo che preferiscono ‘ritornare’ ad essere precari

Una storia senza fine quella dei docenti ingabbiati, ovvero di tutti quegli insegnanti con contratto a tempo indeterminato già da parecchi anni che, abilitati nella classe di concorso in cui prestano servizio e in possesso delle laurea necessaria, vorrebbero abilitarsi in una nuova classe di concorso, per cambiare ruolo o grado di istruzione: succede che, però, questi insegnanti non hanno il modo per farlo, non essendoci un corso abilitante a cui poter accedere.

“Sono stata assunta a tempo indeterminato nel 1999 dopo aver vinto il concorso come insegnante nella scuola primaria: il mio contratto è nella scuola di Tor San Lorenzo, ad Ardea. Allora per me era la realizzazione dell’obiettivo del posto fisso, la possibilità di mettere su famiglia, per cui ho accettato di buon grado, pensando che poi avrei potuto sempre avanzare e cambiare. Non è mai successo”, ha raccontato una docente di 52 anni in un’intervista a ‘Il Corriere della Sera’. L’insegnante ha spiegato che, grazie all’art 36, è già da tre anni che lavora con un contratto a termine in una scuola secondaria di I grado, in cui insegna le materie che vorrebbe insegnare come docente di ruolo: “Pur guadagnando di meno, circa 1300 euro invece di 1600, e avendo meno diritti e ferie e perdendo gli avanzamenti di carriera, sono contenta perché così posso insegnare le mie materie: italiano e storia, sono laureata in Lettere classiche”. 

La storia dei docenti ingabbiati

La docente ha affermato che come lei, infatti, sono tantissimi i colleghi che preferiscono ‘ritornare precari’ pur di essere appagati dal punto di vista lavorativo. Cosa dovrebbero fare questi docenti, se il governo non crea un sistema per farli abilitare? Dovrebbero forse conseguire l’abilitazione all’estero, andando incontro a spese molto più alte e a possibili trafile giudiziarie per poi ottenerne il riconoscimento?

L’insegnante ha spiegato che non ha potuto prendere parte all’ultimo PAS del 2012 perché appunto già di ruolo, riassumendo la lunga storia dei docenti ingabbiati: “Tre concorsi straordinari di cui uno solo era per noi ed è svanito nel nulla ed un concorso ordinario super selettivo dove ci hanno fatto la grazia di farci partecipare. Unico e solo in 23 anni di umiliazioni”. Infine, ha formulato anche una richiesta ben precisa al Ministro Valditara: “Non vogliamo togliere niente a nessuno, solo realizzare un sogno”.