Parlamento
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In questi giorni si discute molto di reclutamento e assunzioni dei precari della scuola, soprattutto docenti, ma anche personale ATA. L’occasione per modificare le cose e cambiare rotta era il Decreto Legge PA-Pnrr 44/2023, ma visto il testo, sono necessarie delle modifiche. Ne è convinto Marcello Pacifico, presidente Anief, che in audizione alla Camera ha esposto le proprie osservazioni e convinzioni sull’argomento, presentando le modifiche da fare. Il giorno successivo, sulla propria pagina Facebook ha commentato nuovamente la questione.

Reclutamento precari scuola: siamo in alto mare

Da settimane Anief (ma non solo) fa notare che le misure prese nel Decreto PA non sono sufficienti a risolvere il problema dei precari della scuola e quello delle assunzioni. “L’Italia non ha ancora risolto il problema del precariato”, afferma Pacifico. “Nel decreto c’è un piano di reclutamento, ci sono quasi 90mila immissioni in ruolo, ma solo 20mila su sostegno. Queste assunzioni sul sostegno vanno sulla stessa strada che ha indicato Anief, doppio canale di reclutamento, ma noi chiedevamo ciò anche per il posto comune e per la seconda fascia delle Gps, mentre saranno assunti solo sul sostegno, soltanto da prima fascia. Viene escluso dunque chi ha conseguito un titolo all’estero. Secondo noi vanno assunti anche coloro che hanno partecipato al concorso straordinario bis, chiediamo l’integrazione delle graduatorie” afferma il sindacalista.

Assunzioni: serve organico aggiuntivo

Poi continua: “La continuità didattica si fa vedendo quali posti vanno in organico in diritto: bisogna assume su posti vacanti, mentre quelli in deroga vanno trasformati in organico di diritto. Per coloro che insegnano fuori dalla regione di residenza è necessario riconoscere un’indennità di sede. Per quanto riguarda la mobilità poi, la deroga ai vincoli non deve esserci solo quest’anno ma anche in quelli futuri. E il personale Ata? Non si parla di assumere anche loro? E poi, ricordiamoci che senza organico aggiuntivo le scuole perderanno i fondi del Pnrr, poiché avranno difficoltà a portare avanti i progetti”.