Negli ultimi mesi si è più volte sentito parlare dell’aumento delle pensioni minime stabilito all’interno dell’ultima Legge di Bilancio. Purtroppo, però, finora gli aumenti promessi non sono arrivati. Ad ogni modo, a partire da luglio la situazione potrebbe sbloccarsi.
Pensioni minime in aumento da luglio
Con l’ultima Legge di Bilancio il Governo ha stabilito un aumento delle pensioni minime per far fronte all’inflazione. Tuttavia, benché gli importi pensionistici sarebbero dovuti aumentare del 6,4% per gli over 75 e dell’1,5% per gli under 75 già dall’inizio dell’anno, finora non si sono di fatto visti cambiamenti alcuni. Da luglio, però, la situazione dovrebbe finalmente sbloccarsi e con gli aumenti arriveranno anche gli arretrati.
Ciò che avrebbe rallentato l’accredito degli aumenti sarebbe stato il modo stesso in cui è stata scritta la Legge di Bilancio, poiché non andava a stabilire con precisione la platea dei beneficiari nei soli percettori degli assegni minimi. Inoltre, non sarebbe stato tenuto conto del tempo necessario per individuare i reali pensionati aventi diritto all’incremento.
Come cambiano gli importi
L’aumento riguarderà innanzitutto gli importi più bassi e, quindi, coloro che ricevono la pensione minima pari a 563,74 euro nel 2023. L’obiettivo sarebbe di fatto quello di portare progressivamente la soglia minima a 600 euro almeno per gli over 75 per approdare infine ai 1000 euro voluti da Forza Italia. Pertanto, è stata prevista una maggiorazione del 6,4% per i pensionati con più di 75 anni. Si tratta di un aumento pari a 36,08 euro al mese che porta l’assegno a 599,82 euro. Per tutti gli altri l’aumento sarà dell,1,5%. Ciò significa, quindi, poco meno di 8,50 euro al mese in più sull’accredito.