Il senatore della Lega Mario Pittoni
Il senatore della Lega Mario Pittoni

Nuovo DPCM sui percorsi formativi abilitanti, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook dove vengono illustrati i punti sui quali potrebbe convergere l’intesa. Giova ricordare che il decreto riguardante la riforma della formazione iniziale dei docenti doveva essere pubblicato entro la fine dello scorso mese di luglio ma per una serie di vicende, inclusa la caduta del governo Draghi, è rimasto in stand by.

Percorsi formativi abilitanti, in arrivo il DPCM: Pittoni illustra i possibili punti d’intesa

‘Si lavora a creare le condizioni affinché, grazie anche all’interlocuzione in corso con Bruxelles su alcuni punti dell’intesa legata ai fondi del PNRR siglata dal Governo precedente, il DPCM che normerà i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento su materia e quelli di specializzazione sul sostegno sia il più possibile efficace e risolutivo, in sintonia con le esigenze espresse dalle parti interessate’. Queste le dichiarazioni rilasciate dal responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato. 

‘Ovviamente – ha precisato l’esponente della Lega – l’attenzione di triennalisti di scuole statali e paritarie, ingabbiati e dottori di ricerca è concentrata soprattutto sull’accesso. Il successo del PAS (Percorsi abilitanti speciali) 2013 basato sullo “scaglionamento”, invece che su numero chiuso e preselezione, apre infatti la strada a soluzioni diverse rispetto al TFA (Tirocinio formativo attivo), che in questi anni ha mostrato tutti i suoi limiti. Da qui l’idea di chiedere, per esempio, la soppressione del tetto alle abilitazioni presente nel dl 36/2022, di fatto ingestibile riguardando pure docenti delle paritarie, ingabbiati e dottori di ricerca, figure non direttamente collegate al ministero dell’Istruzione’. 

‘L’eventuale via libera dell’Ue i prossimi giorni – ha spiegato Mario Pittoni – consentirebbe di inserire il provvedimento nel decreto PA. Ci sono poi i nodi del tirocinio, che fa un po’ sorridere imposto a insegnanti con esperienza e che in particolare nel caso degli ingabbiati (docenti già di ruolo) andrebbe evitato per non produrre solo un ingiustificato allungamento dei tempi, e delle lezioni online. La percentuale non in presenza del 20 per cento su cui puntava il vecchio Governo, è esageratamente bassa per chi già lavora, ha una famiglia da gestire e magari abita lontano dai grandi centri. L’estensione dell’online, accompagnata da adeguati controlli, agevolerebbe tra l’altro l’intesa con gli atenei per il necessario incremento dei posti nei corsi. Al momento – conclude il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega – si ragiona su un ventaglio di incentivi’.