Il Comitato MeC chiede con forza al Presidente della Repubblica Prof. Sergio Mattarella garante dell’equità tra cittadini, al Parlamento, al
Governo e al Ministero, garanzie circa la diversificazione dei dirigenti destituiti del concorso 2017 rispetto ai bocciati alla prova scritta e orale
dello stesso concorso e ai dirigenti siciliani destituiti. L’iniquità risulta più evidente, allorquando si considerano gli emendamenti presentati in sede di conversione al DL n. 44/2023 per i Dirigenti destituiti nella regione Sicilia, i quali non hanno superato il concorso ordinario 2006;
sono stati ripescati dalla sanatoria della legge 107/2015 e non hanno superato le prove del corso-concorso; sono stati ammessi dal Tar a ripetere ad agosto 2018 le prove, che alcuni di loro non hanno superato.

Il Comitato Merito e Cambiamento (MeC) chiede concrete garanzie a tutela della sua specifica condizione

Il Consiglio di Stato, in ben quattro sentenze, mette in evidenza che non esiste una norma che consenta la ripetizione delle prove concorsuali fino a quando il candidato non le superi. Se il legislatore propone di sanare tali soggetti, non si comprende perché i dirigenti destituiti del concorso 2017 che hanno partecipato ad un concorso ordinario e che non hanno goduto di alcuna sanatoria vengono sistematicamente dimenticati, pur essendo in una situazione giuridica di fatto più favorevole rispetto ai siciliani.

La L. 14 del 24 febbraio 2023 trova anche una soluzione per i docenti che hanno partecipato al bando concorso dirigenti scolastici 2017 e che
avevano proposto ricorso entro i termini di legge per mancato superamento della prova scritta o della prova orale. La bozza del decreto
attuativo, orientato a risolvere i contenziosi in atto, prevede per questi ricorrenti una prova scritta (punteggio minimo 6/10) ed una prova orale
per gli altri, al fine di accedere ad un corso-concorso riservato. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), cui sono attribuiti compiti di supporto tecnico-scientifico per l’esercizio delle funzioni di governo nelle materie di istruzione, nella seduta plenaria del 16 maggio 2023, ha espresso “parere negativo” relativamente alle modalità di svolgimento previste per il concorso riservato, evidenziando come l’accesso semplificato con una sola prova scritta, oppure orale, al percorso formativo, pur se intensivo, che “sfocia ad un’immissione ai ruoli di dirigente scolastico”, non sia equiparabile e si presti ad alimentare ulteriore contenziosi.

Trattamento identico è previsto per i ricorrenti che, ammessi in forza di un provvedimento giurisdizionale cautelare successivamente caducato,
avevano già superato una prova scritta e una prova orale. I dirigenti scolastici destituiti del concorso 2017 costituitisi nel Comitato
MeC manifestano a gran voce il loro disappunto: “Non consentiremo mai che per tutti si trovi una soluzione e per noi, che abbiamo giuridicamente e di fatto una situazione prevalente rispetto a bocciati della prova scritta e ai bocciati della prova orale del concorso 2017 e a fortiori rispetto ai dirigenti siciliani destituiti, non si riesca a trovare una soluzione equa e dignitosa”.

“Qualora persisteranno tali iniquità, ci vedremo costretti ad impugnare gli atti dinnanzi alla giustizia amministrativa, ad intraprendere azione penale in relazione ai documenti già in nostro possesso nonché a ricorrere presso la Corte di Giustizia Europea. Utilizzeremo tutti gli strumenti mediatici utili e necessari affinché, la nostra vicenda, possa essere conosciuta non solo in Italia, ma anche in Europa.”