Con un post su Facebook, Max Bruschi, ispettore scolastico e docente di legislazione scolastica (ex Capo Dipartimento del Miur con la Ministra Azzolina) chiarisce alcuni dubbi in merito alla riserva dei posti del TFA Sostegno VIII ciclo. Come già gli interessati sanno, ieri è stato pubblicato il decreto tanto atteso. Ma i dubbi su alcuni punti restano. Proprio per fugarne alcuni, date le informazioni che circolano, Bruschi ha fatto alcuni esempi per chiarire l’aspetto della riserva del 35% per i docenti con tre anni di servizio.
TFA sostegno, chiarimenti sulla riserva dei posti del 35%
Max Bruschi scrive: “Sul web girano le voci più disparate, spesso assolutamente destituite di alcun fondamento. Ora, detto che, come predico ai miei studenti, occorre prima leggere i testi normativi e poi casomai chiedere in caso di dubbio, la chiave è rappresentata dall’articolo 2. Per leggero correttamente, basta andare a recuperare i riferimenti normativi che identificano il “chi” e il “come”. Detto in soldoni, coloro i quali hanno maturato tre anni di servizio sul sostegno negli ultimi 5 anni:
- accedono direttamente alle prove scritte e orali, senza dover sostenere il test;
- hanno diritto, qualora superino le prove col punteggio di 21/30, a una riserva di posti pari al 35% della graduatoria finale”. I bandi in pubblicazione.
Esempio
Per chiarire ulteriormente la ‘questione numerica’, il post prosegue con qualche esempio chiarificatore: “In sostanza – scrive Bruschi – su 100 posti, sino a 35 sono riservati a loro. Possono capitare diverse situazioni:
- se su 100, a superare le prove sono 20 triennalisti, entrano in 20 e gli altri 80 posti sono distribuiti agli altri.
- se su 100, 50 triennalisti superano la prova con punteggi migliori degli altri, entrano ovviamente in 50.
- se su 100, in 20 hanno punteggi migliori degli altri, altri 40 hanno superato la prova con punteggio inferiore degli altri, scatta la “riserva”: entrano, dopo i 20 già inseriti per merito, i “migliori 15″ sino a occupare i posti destinati alla riserva.”