Nuova abilitazione per i docenti, finalmente, dopo 10 mesi di ritardo rispetto a quella che doveva essere l’iniziale tabella di marcia prevista, il DPCM che disciplina la nuova formazione universitaria necessaria per diventare insegnanti, ovvero la laurea + 60 CPU, sta per vedere la luce. Il provvedimento, infatti, ha ottenuto il via libera dalla Commissione europea ed è quindi pronto per essere approvato. La nuova abilitazione interesserà circa 100mila aspiranti docenti.
In arrivo il DPCM sulla nuova abilitazione per diventare insegnante
La nuova abilitazione degli insegnanti prevede la laurea più il possesso dei 60 CFU (Crediti Formativi Universitari), di cui almeno 10 di area pedagogica oltre al tirocinio, diretto ed indiretto, non inferiore ai 20 CFU. Come riporta l’edizione odierna del quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore’ (lunedì 5 giugno 2023), per essere assunti sarà naturalmente necessario superare un concorso mentre per i precari ‘storici’ sono previste eccezioni.
Concorso straordinario ter
Dei 100mila docenti, 30-35mila sono coloro che parteciperanno al nuovo concorso riservato a chi possiede almeno 3 annualità di servizio o chi possiede 24 CFU, quelli necessari per l’abilitazione secondo la vecchia normativa in vigore sino allo scorso autunno. Chi possiede i 3 anni di esperienza (negli ultimi 5 anni scolastici) sarà poi chiamato a conseguire 30 CFU e a svolgere la prova di abilitazione per ottenere il ruolo; chi, invece, possiede i 24 CFU dovrà ottenere i restanti 36 CFU per arrivare a quota 60.
Concorso nel 2024 con nuovi requisiti laurea + 60 CFU
Altri 35mila prof dovrebbero uscire da un nuovo concorso che il Ministero dell’Istruzione e del Merito intende bandire nel 2024 con la nuova procedura, ovvero con la laurea + 60 CFU, finalizzato all’assunzione di giovani neolaureati. I docenti assunti con il concorso straordinario più i 35mila del nuovo concorso 2024 andranno a raggiungere il target delle 70mila assunzioni richieste dall’Europa, nell’ambito delle riforme legate al PNRR.
Occorre ricordare che il DL N. 36 prevede che, durante la fase transitoria, chi non possiede i 3 anni di servizio potrà conseguire i primi 30 CFU, compreso il periodo di tirocinio, per accedere al concorso. Successivamente i vincitori della nuova procedura concorsuale potranno conseguire i restanti 30 CFU. Considerando l’enorme mole di lavoro sulle spalle delle Università da qui al prossimo autunno, il nuovo DPCM dovrebbe prevedere una modifica normativa che consenta di svolgere la metà dei 60 CFU con modalità online.