Sala del Consiglio dei Ministri
Sala del Consiglio dei Ministri

Il decreto Salva-infrazioni è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e contiene novità per la scuola, in materia di carta docente e ricostruzione carriera. A commentare velocemente le novità è stato Marcello Pacifico. Le sue parole sono riportate sul sito di Anief. Ricordiamo che il limite maggiore relativo alla carta docente finora è stato l’esclusione dei precari. La ricostruzione carriera, è stata oggetto di polemica per via della normativa che impedisce la ricostruzione per intero del servizio pre-ruolo. Entrambe le questione, trattate in tribunale, hanno visto la condanna del Ministero.

Ricostruzione carriera: si al riconoscimento del servizio pre-ruolo

Sono diverse le sentenze a favore ottenute dai docenti che hanno richiesto il riconoscimento per intero del servizio pre-ruolo nella ricostruzione carriera. Da settembre, spiega Marcello Pacifico in una video-intervista all’agenzia Teleborsa, “cambieranno le regole sulla ricostruzione di carriera. Finalmente, dopo tanti anni di successi in tribunale, sarà riconosciuta ai neoassunti la possibilità di riscattare per intero tutto il servizio svolto, nell’ambito della ricostruzione di carriera, e quindi di recuperare quei 10.000 euro in media che venivano persi durante 15 anni di carriera”. La norma precedente faceva valere solo una parte del servizio pre-ruolo, oltre i primi quattro anni.

Carta docente anche ai precari

Era già nell’aria da alcuni giorni la notizia che la Carta docente potesse spettare dal prossimo anno anche ad alcuni precari. Pacifico conferma che tra le novità c’è anche l’attribuzione della carta dei docenti per l’aggiornamento agli insegnanti precari con nomina in scadenza al 31 agosto. “Potranno avere finalmente la Carta docenti – spiega il leader di Anief – questo non vuol dire che si sta rispettando tutto quello che chiede l’Unione europea però è un primo passaggio. Nel frattempo, continueranno i ricorsi, che attualmente con i legali dell’Anief settimanalmente fanno riconoscere 300.000 euro di risarcimento ai precari. Il sindacato continuerà quindi a lottare in tribunale per fare rispettare i diritti negati del personale, in particolar modo per chiedere rispetto in Europa. Anche con le audizioni in Parlamento – conclude il sindacalista autonomo – chiederemo di modificare al meglio questa norma”.