In attesa che venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge Enti territoriali e Salva-infrazioni, approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 giugno scorso, tra le novità troviamo il riconoscimento della Carta Docente anche per i docenti precari con contratto al 31 agosto e la previsione della ricostruzione di carriera per tutto il periodo precedente all’immissione in ruolo. Questioni annose, queste, su cui finalmente arriva il consenso del Governo.
Sono però ancora tanti i problemi che affliggono i precari della scuola, su cui si continuano a riporre speranze di un possibile cambiamento. Falliti molti degli emendamenti proposti al D.L P.A n. 44/2023, come apprendiamo da Orizzonte Scuola, continuano le trattative per poter iniziare il prossimo anno scolastico all’insegna di interventi mirati e risolutivi.
Soluzioni per i precari: ruolo Gps posto comune, organico aggiuntivo, reintegro docenti licenziati
Settembre è vicino, e il tempo a disposizione per portare a casa miglioramenti per il prossimo anno scolastico è poco.
Tra gli ambiti in cui si sperano ancora interventi troviamo le immissioni in ruolo da tutte le Gps (comprese quindi quelle rivolte al posto comune), l’organico aggiuntivo di almeno 40mila unità, le graduatorie concorsuali da allargare a tutti gli abilitati, le abilitazioni da attivare in fretta tenendo conto di chi ha svolto precariato, il reintegro dei docenti assunti in ruolo con riserva con anno di prova svolto e successivamente licenziati (il riferimento è agli insegnanti Diplomati Magistrali, vittime di annosi ricorsi nelle aule di tribunale).
“Se vogliamo realizzare al meglio il Pnrr nella scuola dobbiamo agire in fretta e coinvolgere i precari perché rappresentano più di un quarto del personale scolastico. Se la risposta della Commissione europea su diverse questioni aperte tarda ad arrivare, la scuola non può permettersi di iniziare il nuovo anno, a settembre, senza dare supporto concreto alle scuole.
(…) Senza contromisure immediate, qui si rischia di compromettere davvero un altro anno”. Queste le parole di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.