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Solo pochi giorni fa il Ministro Valditara ha annunciato l’intenzione di voler estendere la possibilità di partecipare al concorso straordinario ter anche ai docenti delle paritarie, considerando i 3 anni di servizio svolti quindi non solo su scuola statale ma, eventualmente, anche sulle scuole paritarie.

La notizia è stata accolta con favore (seppur con alcune riserve) da gran parte degli appartenenti a questa ‘categoria’, più volte esclusi dai precedenti concorsi della scuola statale. Come sempre però le novità dividono l’opinione pubblica, e sul web non sono mancati commenti stizziti da parte di alcuni docenti precari della scuola statale.

Lettera al Ministro Valditara: “E il titolo abilitante ex Legge 62/2000?”

Agorà della parità’ ha sollevato un interrogativo provocatorio, rivolto al Ministro Valditara, riguardo al titolo abilitante nella scuola secondaria previsto dalla Legge 62/2000 e mai attuato: “Ma le scuole paritarie hanno bisogno che i loro docenti possano partecipare al concorso straordinario per la scuola statale?”

“L’ingiustizia non è il fatto che le carriere non siano equiparate ai fini del concorso per il ruolo nello Stato, l’ingiustizia sta nel fatto che l’ultimo percorso abilitante si è tenuto nel 2015 e che un docente di scuola paritaria, per ottenere l’abilitazione all’insegnamento, abbia dovuto negli ultimi anni partecipare ai concorsi ordinari per il reclutamento nello stato al fine di ottenere un titolo idoneo.

Stimiamo siano più di 15mila i docenti della scuola secondaria non abilitati che insegnano da anni nelle scuole paritarie e, ci pare doveroso ricordarlo, molti di loro si erano iscritti ad un concorso solo abilitante previsto dal Dl n. 126/2019, convertito in legge n. 159/2019 e bandito con Dd n. 497/2020, integrato con Dd n. 748/2020 che non è mai stato espletato”. Questi i tratti salienti della lettera, che così si chiude:

“(…) Le scuole paritarie devono lottare affinché il lavoro dei propri docenti venga onorato attraverso un percorso certo per ottenere il titolo abilitante previsto dalla Legge 62/2000 e, possibilmente in modo più snello per chi vi lavora già da anni.”

Docenti precari statali contro i docenti delle scuole paritarie

Giungono critiche pesanti da parte invece dei docenti precari della scuola statale.

Ad essere soprattutto criticato, in base a quanto stiamo leggendo sul web, è il metodo, considerato non selettivo e meritocratico, attraverso cui alcuni precari lavorano nelle scuole paritarie, in cui non vengono stilate graduatorie con punteggio. L’equiparazione dei 3 anni di servizio svolti su queste scuole non viene quindi considerato di pari livello rispetto a chi si è ritrovato a maturare servizio solo in ambito pubblico attraverso graduatorie trasparenti.

Alla base del malcontento possiamo ipotizzare quindi che ci sia ovviamente la sottrazione ai docenti statali di eventuali 15mila posti di scuola secondaria (numeri stimati da ‘Agorà della parità‘) dei 35mila che saranno messi a bando.