Il futuro della Riforma pensioni appare ancora incerto: se da un lato c’è chi già si aspetta una possibile proroga per un altro anno di Quota 103 e dell’Ape sociale, dall’altro c’è chi ancora mette in dubbio il rinnovo di Opzione donna. Che cosa devono aspettarsi le lavoratrici per il prossimo anno?
Pensioni 2024: Opzione donna al bivio
Non sono rassicuranti le ultime notizie che giungono sul fronte della Riforma pensioni. Quota 41 senza limiti di età sembra di fatto essere sempre più lontana. Mentre si starebbe avvicinando progressivamente l’ipotesi di una Quota 103 bis, affiancata dalla proroga dell’Ape sociale. Qual è, invece, il futuro di Opzione donna?
Ormai da mesi le lavoratrici e i sindacati chiedono che vengano ripristinati i requisiti precedenti alla Legge di Bilancio 2023 che ha reso la misura più restrittiva rispetto al passato. Ad oggi, infatti, possono accedere ad Opzione donna lasciando il lavoro a 60 anni (59 e 58 con uno o due figli a carico) solo le invalide civili al 74%, le caregiver e le lavoratrici che si trovano in stato di disoccupazione o che sono impiegate in aziende in crisi. La speranza è quindi quella che nel 2024 la misura venga rinnovata nella sua versione originaria, consentendo quindi l’accesso alla pensione a tutte le donne con 35 anni di contributi e 58 di età (59 le autonome).
Le parole di Pierpaolo Bombardieri
Secondo alcune recenti indiscrezioni, non è da escludere che l’anno prossimo Opzione donna possa tornare ai vecchi requisiti. Tuttavia, i sindacati non sembrerebbero essere particolarmente ottimisti a riguardo. A tal proposito, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri ha pubblicato un post su Facebook in cui prende le difese delle lavoratrici. “Bisogna riportare Opzione donna alle condizioni iniziali. Quanto è stato fatto nei loro confronti è una vergogna […] servono risposte urgenti”.