Concorsi docenti, è in programma quest’oggi, giovedì 15 giugno 2023, un importante Consiglio dei ministri, all’interno del quale verranno prese in esame alcune questioni che riguardano da vicino la scuola, come quella dei nuovi concorsi per i docenti. Come anticipato nei giorni scorsi dal quotidiano economico ‘Italia Oggi’, tali modifiche dovrebbero riguardare anche le modalità di svolgimento delle prossime procedure concorsuali: in particolar modo, tornerebbero i quiz a risposta multipla nella prova scritta.
Concorsi docenti, possibile ritorno dei quiz a risposta multipla nella prova scritta
Tra le modifiche che il Consiglio dei ministri prenderà in esame quest’oggi, come riportato anche da Orizzonte Scuola, ci sarebbe anche quella del ripristino delle domande a risposta multipla, anziché le domande con risposta aperta.
I docenti, indubbiamente, ricorderanno le vibranti polemiche collegate agli ultimi concorsi, proprio legate ai tantissimi errori riscontrati nelle domande a risposta multipla, errori che portarono il Ministero dell’Istruzione a dover intervenire più volte con note di rettifica. Proprio a motivo di questi errori, venne emanata la Legge N. 106 del 23 luglio 2021 dove si prevedeva la possibilità di utilizzare le domande a risposta aperta dal 2024. La bozza del decreto PA, all’esame del Consiglio dei ministri, prevede una deroga a questa disposizione, ‘fino al termine del periodo di attuazione del PNRR‘, la cui conclusione è prevista nel 2026.
A cosa sarebbe dovuto questo ‘ritorno’ ai cosiddetti ‘quiz a crocette‘? Il motivo principale sarebbe legato alle tempistiche più veloci nella correzione delle prove scritte, una rapidità necessaria in considerazione del massiccio numero di assunzioni da mettere in campo in tempi strettissimi. Ad ogni modo, si dovrà attendere l’approvazione del testo definitivo per avere la certezza di questo ‘ritorno’ (decisamente poco gradito dagli aspiranti docenti) alle domande con risposta multipla, una tipologia di domande che, a detta di molti, non è in grado di valorizzare dovutamente le competenze degli aspiranti alla cattedra.