L’overthinking è una condizione mentale che affligge molte persone. Si tratta di un termine inglese che significa letteralmente “pensare troppo” e si riferisce a uno stato mentale in cui si è costantemente intrappolati in pensieri eccessivi e ripetitivi. Spesso è associato a uno stile di vita frenetico e stressante, caratterizzato da ritmi sempre più serrati. Chi soffre di overthinking può passare ore a dubitare delle scelte che ha fatto o a preoccuparsi costantemente del proprio futuro. Questi pensieri intensi e persistenti possono avere un impatto negativo sulla salute mentale e sul benessere generale.
Soffri di overthinking? Ecco alcuni segnali
L’overthinking, o pensiero ossessivo, può manifestarsi in diverse forme e può essere identificato attraverso vari segnali. Il sintomo principale è la difficoltà a concentrarsi su altre attività o pensieri perché si è costantemente catturata da un unico pensiero o problema. A sua volta questo comporta l’incapacità di rilassarsi e uno stato costante di tensione mentale, dovuti ad ansia o preoccupazione riguardo a situazioni, problemi o decisioni. Altri segnali comuni sono:
- Fissazione su cose al di fuori del proprio controllo: si pensa in modo ossessivo a eventi o situazioni che non si possono controllare.
- Sensazione di esaurimento mentale, ovvero sensazione di stanchezza eccessiva.
- Presenza di pensieri negativi: si dubita di se stessi e ci si autocritica eccessivamente.
- Ruminazione: ripetere continuamente una situazione o un’esperienza nella propria mente, analizzandola ripetutamente senza trovare una soluzione o una conclusione.
- Indecisione cronica: difficoltà a prendere decisioni perché costantemente presi dai “se” e dai “ma”.
- Negatività, si tende a immaginare sempre scenari negativi o catastrofici riguardo a situazioni future.
Overthinking: sei passi per affrontarlo
Questi sono solo alcuni dei segnali che possono indicare la presenza di overthinking. Chi riconosce alcuni di questi segnali in se stesso, potrebbe valutare la possibilità di cercare strategie per la gestione del problema e il miglioramento del benessere mentale. Per liberarsi dall’overthinking, esistono alcune strategie che possono essere utili. Ecco alcuni suggerimenti:
- Consapevolezza: il primo passo per affrontare l’overthinking è diventare consapevoli dei propri pensieri e del modo in cui influenzano le emozioni e il comportamento. Riconoscere di essere intrappolati in un ciclo di pensieri eccessivi è fondamentale per iniziare a gestirli.
- La pulizia e l’ordine: è importante tenere ordinato il proprio spazio esteriore affinché sia ordinato anche il nostro mondo interiore. Per spazio esteriore si intende luoghi e spazi che abitiamo quotidianamente: casa, ufficio, auto. Attraverso la pratica di riordinare il mondo intorno a noi, anche la mente ritrova ordine. Meno caos fuori significa meno caos dentro. La mente ama l’ordine.
- Mindfulness: la pratica della mindfulness può aiutare a concentrarsi sul momento presente e a ridurre l’attenzione sui pensieri ansiosi o ripetitivi. La meditazione e altre tecniche di consapevolezza possono essere utili per imparare a lasciar andare i pensieri inutili.
- Sfogarsi: trovare un modo sano per esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni può essere molto benefico. Parlare con un amico di fiducia, tenere un diario o praticare attività creative come la pittura o la scrittura possono aiutare a liberare la mente da pensieri ossessivi.
- Stabilire limiti: l’overthinking può essere alimentato dal multitasking e da un’eccessiva esposizione a stimoli esterni, come i social media. Stabilire dei limiti e prendersi dei momenti di pausa può favorire il rilassamento mentale e la riduzione del pensiero eccessivo. L’agitazione mentale nasce dal voler fare qualcosa che non si può fare. Fai una cosa per volta e starai bene. Per citare la frase di famoso scrittore: “Quando cucini, cucini. Quando mangi, mangi. Quando riposi, riposi. Quando parli, parli. Quando cammini, cammini. Quando leggi, leggi. Quando lavori, lavori. Quando mediti, mediti. Quando usi il telefono, usi il telefono. Quando sali gli scalini, sali gli scalini. Quando bevi il tè, bevi il tè. Non cucinare mentre mangi. Non leggere mentre riposi. Non parlare mentre bevi il tè. Non salire gli scalini mentre usi il telefono. Ogni cosa che fai, dalla più piccola alla più grande, falla come se fosse il compito più importante che ci sia”.
- Chiedere aiuto professionale: se l’overthinking diventa debilitante e interferisce con la qualità della vita quotidiana, può essere utile cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta. Questi professionisti possono fornire un supporto mirato e delle strategie specifiche per affrontare l’overthinking.