DPCM 60 CFU, la bozza del decreto che andrà a disciplinare la nuova abilitazione per i docenti della scuola secondaria è stata inviata nei giorni scorsi al CSPI, al CURI e alla CRUI per l’acquisizione dei rispettivi pareri. Una volta concluso l’iter, il DPCM potrà essere inviato a Palazzo Chigi per la firma del Presidente del Consiglio e per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Non sono da escludere delle possibili modifiche da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, sempre in rispetto dell’impianto principale concordato con la Commissione europea.
DPCM 60 CFU prossimo al traguardo ma il MIM potrebbe ancora modificarlo, rispettando il PNRR
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano economico ‘Italia Oggi’ (20 giugno), sarebbe disposto ad accogliere i suggerimenti utili a migliorare il provvedimento, rispettando, tuttavia, l’impianto già definito con la Commissione europea. Nel corso dell’informativa tenutasi la scorsa settimana, alcuni sindacati hanno chiesto di modificare la fase transitoria al fine di una maggiore valorizzazione dei precari per l’accesso ai percorsi.
In merito alle specifiche dei Crediti Formativi Universitari che saranno richiesti, questi saranno contenuti in 5 allegati che riguarderanno i 60 CFU riguardanti la nuova abilitazione, i 30 CFU per chi ha maturato tre annualità di servizio, i 30 CFU (+30) relativi alla fase transitoria, i 36 CFU che dovranno acquisire coloro che possiedono già i vecchi 24 CFU.
Il Ministero determinerà il fabbisogno reale di docenti da abilitare
In merito alla definizione del fabbisogno reale, vale a dire il numero di docenti da abilitare, sarà il Ministero dell’Istruzione e del Merito ad individuare la quota riguardante i tre anni scolastici successivi, per il Sistema nazionale di istruzione: saranno comprese, quindi, anche le scuole paritarie, i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni oltre alle scuole italiane all’estero. Oltre ai posti vacanti, si terranno in considerazione altri criteri come quello del personale docente in servizio privo di abilitazione.
La riserva di posti
Per quanto riguarda la riserva di posti da assegnare ai docenti titolari di contratti di docenza presso una istituzione scolastica statale o paritaria, questa è stata fissata al 40 per cento, per il primo ciclo di abilitazione, e al 30 per cento per il secondo e il terzo ciclo, al 30 per cento: tale riserva è stata calcolata per ogni classe di concorso in ciascuna università. Il DPCM indicherà anche i costi massimi dei nuovi percorsi abilitanti, fissati in €. 2000 o €. 2500 euro in base alla tipologia del percorso, sia esso da 30, 36 o 60 CFU. A questa cifra andranno aggiunti 150 euro per la prova finale.