La nota ministeriale 2800 ha invitato le scuole secondarie di II grado a comunicare entro il 31 agosto gli esiti degli scrutini degli studenti con sospensione del giudizio. Il sindacato Unicobas segnala in un comunicato stampa che questo significava costringere docenti e studenti a lavorare in agosto, mese di ferie, per soddisfare la richiesta del Ministero. Gli esami, di solito programmati per settembre, rischiavano di far saltare il piano ferie di inseganti e famiglie, che magari avevano già prenotato viaggi e località di vacanza. Cosa che a quanto pare, interessa poco ai dirigenti del Ministero.
Unicobas contro la nota sugli studenti con sospensione del giudizio
Unicobas sottolinea che sembra quasi che venga ribadito che gli insegnanti sono pubblici schiavi, destinati a rassegnarsi a qualsivoglia sopruso, nel Paese che beatifica corrotti, corruttori ed evasori fiscali. I collegi dei docenti, in cui le RSU del Sindacato Unicobas Scuola & Università sono presenti, hanno protestato e il 16 giugno è arrivata alle scuole una precisazione del ministero, con proroga del “termine ultimo” all’8 settembre. Il sindacato, adesso, invita i docenti a:
- Non transigere sul rispetto dei calendari già varati nel collegio dei docenti, che è organo sovrano in materia di organizzazione della didattica (art. 7 del Decreto Legislativo 297/1994).
- Non transigere sul rispetto del Decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122, art. 4, comma 6, che consente lo svolgimento dello scrutinio finale entro e non oltre la data di inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo.
- Ricordare ai dirigenti scolastici che «I regolamenti non possono contenere norme contrarie alle disposizioni delle leggi», e che pertanto una nota ministeriale, che «invita» a contravvenire ad una Legge, non ha valore alcuno.
- Non accettare di tornare a scuola nel periodo di sospensione delle attività didattiche, che va dal 1° luglio al 31 agosto (art. 74 comma 2 del D.Lgs. n. 297/1994).
- Dimostrare coi fatti di non essere disposti a chinare il capo di fronte ai soprusi, per non doverlo chinare sempre nel prossimo futuro.
E per il 2024?
Inoltre, denuncia che molti dirigenti vorrebbero decidere personalmente nei collegi dal prossimo settembre l’anticipo degli esami di sospensione del giudizio dell’a.s. 2023/24 entro l’agosto 2024. A questo proposito si ricorda che le delibere collegiali — in forza del citato DPR 122/2009 e del D.Lgs. 297/1994 — sono a tutti gli effetti cogenti: solo il collegio stesso può deliberare in materia di organizzazione didattica, e nessuno può sostenere che una delibera collegiale sia illegittima; quindi, data la vigenza delle citate norme, anche per il prossimo anno scolastico è ad oggi legittimo deliberare gli esami per i primi di settembre. A tal fine, è possibile presentare la mozione al collegio dei docenti.