Oltre 1 milione e 600mila lavoratori pubblici vedono ledere il loro diritto alla liquidazione del Tfs/Tfr, in modo del tutto illegittimo. I sindacati UIL (UIL FPL- UIL scuola RUA e UIL PA) spiegano che per ottenere l’anticipo della liquidazione si arriva a pagare più di 2000 € tra tassi di interesse e commissioni, senza contare la procedura lenta e dall’esito non scontato. La denuncia arriva dal rilevamento fatto attraverso un’analisi a cui fa seguito il comunicato congiunto.
TFA e TFS: l’ingiustizia
“Il differimento della liquidazione del Tfs/Tfr per i dipendenti pubblici è stato un’enorme operazione emergenziale per fare cassa, la cui perpetuazione risulta oggi ingiustificabile” scrivono i sindacati. In altre parole, è una forma di appropriazione indebita da parte dello Stato. Trattandosi di salario differito, il Tfs/Tfr sono costituzionalmente tutelati. Quindi, il differimento è una discriminazione a danno dei lavoratori pubblici rispetto a quelli privati, che ricevono la liquidazione immediatamente.
Quanto tempo ci mette la liquidazione ad arrivare al dipendente? Ci mette almeno 2 anni, se non addirittura 7 anni in caso di pensione anticipata. Inoltre, se l’importo supera i 50mila euro arriva a rate. Il differimento erode il potere d’acquisto e pregiudica la qualità della vita delle persone, penalizzandole nel caso decidessero di avvalersi dell’anticipo offerto dall’Inps o dalle banche. La richiesta è di un intervento politico per sanare la situazione anticostituzionale.