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Lunedì 26 giugno 2023, come previsto, ha avuto luogo il nuovo tavolo tra Governo e sindacati a proposito della prossima Riforma delle pensioni. Al termine del confronto i leader di Cgil, Cisl e Uil non sono sembrati affatto soddisfatti dei risultati raggiunti. Che cosa succederà adesso?

Pensioni: esito tavolo Governo-sindacati

Nel corso dell’incontro dello scorso 26 giugno fra Governo e sindacati si è discusso a proposito di diversi punti cruciali della prossima Riforma pensioni. Dalla flessibilità in uscita all’ampliamento della platea dei beneficiari dell’Ape sociale, senza dimenticare la previdenza complementare, le pensioni dei giovani e gli esodi incentivati. A mancare all’appello per il momento sarebbe la questione relativa il ripristino dei precedenti requisiti di Opzione donna.

‘Incontro totalmente inutile’

Al termine del confronto, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha espresso un giudizio alquanto negativo. “Un incontro totalmente inutile. Hanno ridetto le cose di gennaio e sulle risorse per fare una trattativa vera non ci hanno risposto” ha commentato. “Il Governo non ha la volontà di aprire la trattativa e il ministro non ha alcun mandato” ha inoltre specificato.

Anche il leader della Uil Pierpaolo Bambardieri si è espresso duramente. “Risultati concreti oggi non ce ne sono stati. Abbiamo preso atto dell’affermazione della ministra che ha letto le nostre proposte, su molte delle quali è d’accordo, ma non c’è stata nessuna una risposta concreta, su nessun tema, risorse comprese. In questo modo rischiamo di fare una trattativa al buio”.

Solo il leader della Cisl Luigi Sbarra si è mostrato un po’ più indulgente. Pur essendosi trattato di un incontro “interlocutorio”, il segretario ha valutato positivamente la ripresa del confronto. “Ho apprezzato la disponibilità e l’impegno del Governo a muoversi per cambiare la Legge Fornero, superando le rigidità e aprendo un percorso che guardi a flessibilità, sostenibilità e inclusività”.