Diplomati Magistrali e docenti della scuola secondaria di II grado uniti da un unico destino e ora uniti anche nella stessa causa: ottenere il reintegro di tutto il personale docente assunto con riserva e poi licenziato nonostante il superamento dell’anno di prova. E a questo scopo si terrà alle ore 12.30 del 12 luglio una manifestazione in viale Trastevere, davanti al Ministero dell’Istruzione. Il gruppo di insegnanti non avrà il supporto di alcuna sigla sindacale ma sarà presente Mario Pittoni, Responsabile Nazionale Dipartimento Istruzione Lega già Presidente Commissione Cultura Senato, da sempre al fianco del mondo dei precari.
Di seguito riportiamo la lunga lettera pervenutaci dalle organizzatrici della suddetta manifestazione, l’insegnante Maddalena Borriello e la Professoressa Emmanuela Rodio, che non mancano di ricordare anche i passati interventi dell’attuale premier Giorgia Meloni e dell’On. Rossano Sasso (Lega) a sostegno di questo gruppo di docenti.
Conferma ruoli e reintegro Diplomati Magistrali e docenti scuola secondaria di II grado
“Siamo un numero esiguo di docenti della Scuola Italiana, tutti con tanti anni di esperienza e passione per l’insegnamento. Le cose che ci accomunano sono la riserva e l’anno di prova superato. Molti sono ancora con riserva e attendono a breve il licenziamento, altri invece lo hanno già avuto perdendo il lavoro, a discapito della continuità didattica e della lotta al precariato, senza contare i danni fisici e morali che tutto questo ci ha causato.
Occorre premettere che i diplomati magistrali con titolo conseguito prima dell’a. s. 2001/2002 sono stati inseriti in graduatoria “con riserva” per effetto di provvedimenti cautelari con sentenza del Consiglio di Stato n. 1973 del 2015, annullando il dm. n. 235 del 2014 nella parte in cui non li consentiva di inserirsi in suddette graduatorie. Titolo che in base al DPR firmato a Roma da Luigi Scalfaro in data 23 luglio 1998 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 settembre dello stesso anno, conserva in via permanente il valore legale e abilitante all’insegnamento nella Scuola Primaria.
Il MIUR ha stipulato contratti a tempo indeterminato con i ricorrenti talvolta con clausole risolutive espresse e altre volte senza alcun riferimento al contenzioso pendente. Le scuole di titolarità dei ricorrenti, inoltre, hanno consentito ai
ricorrenti di svolgere l’anno di formazione/prova finalizzato alla “conferma in ruolo”. Con le strane e controverse sentenze del CDS che hanno sconfessato persino “LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI”, viste le sentenze definitive relative alla posizione dei circa 10.000 colleghi coinvolti ed inseriti a pieno titolo, colleghi licenziati e riammessi
dai Giudici del Lavoro, e altri no; ed infine ci sono quelli con riserva che non saranno scoperti mai o forse tra 30 anni…
Riportiamo di seguito testuali parole dell’attuale Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, Giorgia Meloni, in uno dei suoi post prima del nuovo governo, datato 8 gennaio 2018: “E’ gravissimo che il Governo non sia intervenuto prima con un decreto e abbia permesso che una sentenza del Consiglio di Stato azzerasse i diritti di migliaia di lavoratori esclusi dalle graduatorie ad esaurimento. Lavoratrici e lavoratori, scesi oggi in piazza, che rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro. “ALTRO CHE BUONA SCUOLA. CON FI AL GOVERNO SARANNO DIFESI I DIRITTI DI QUANTI DA ANNI LAVORANO NELLA SCUOLA ITALIANA”.
Ad oggi i numeri parlano di circa un migliaio di docenti assunti con riserva e anno di prova superato e licenziati che risultano essere precari. Assurdo perdere l’esperienza di chi ha meritato la conferma del ruolo e magari richiamarlo nello stesso posto come supplente. E’ una perdita inutile e incomprensibile di risorse preziose.
Vari sono stati gli emendamenti per salvaguardare questa categoria di insegnanti, ma di fatto nulla è stato approvato. Al contrario questi docenti hanno dovuto subire ancora una volta una disparità di trattamento per la conferma nei ruoli ai dirigenti scolastici licenziati che avevano superato l’anno di prova, creando così un precedente nell’emendamento del Decreto PA. Dirigenti scolastici sì, docenti no: “Due pesi e due misure!”
E poi ci sono i docenti della scuola secondaria superiore.
“Siamo docenti che nel 2018 abbiamo superato un concorso DDG85/18 con riserva, (con cautelare Tar e CdS) in quanto il ministero dell’istruzione non ha mai attivato dei percorsi ordinari di abilitazione per alcune classi di concorso, per esempio per la classe A066 di (Trattamento testi dati, ed applicazioni. Informatica). Con un titolo conseguito negli istituti professionali o tecnico commerciali ante 2000/2001 e abilitante all’insegnamento come per i Diplomati magistrali.
Dopo il superamento del concorso c’è stato anche il superamento dell’anno di prova che ha finalità di conferma in ruolo, e il servizio prestato per anni presso gli istituti in cui si è fatta la presa di servizio, e non solo. I percorsi ordinari di abilitazione per questa specifica classe di concorso non ci sono mai stati, mentre quelli speciali arrivano SOLO con il DM n. 85 del 18 novembre 2005, in cui vennero istituiti dei Corsi speciali abilitanti anche per la classe A066 (Allegato 2) ma solo per chi possedeva 360 giorni di servizio complessivamente prestati nelle scuole statali, paritarie, autorizzate o parificate nel periodo intercorrente tra il 1° settembre 1999 e il 6 giugno 2004.
Inoltre in seguito con un emendamento da parte di una senatrice dell’allora Pdl (Simona Vicari) al decreto Milleproroghe del 30 dicembre 2008 poi diventato Legge 27 febbraio 2009 n. 14 All’articolo 36 è aggiunto, in fine, il seguente comma: “l-bis. Resta valida l’abilitazione all’insegnamento conseguita dai docenti che sono stati ammessi con riserva ai corsi speciali per il conseguimento dell’abilitazione o idoneità all’insegnamento indetti dal Ministero dell’istruzione.
Questa legge ha permesso di sciogliere le riserve di quanti hanno partecipato con la carenza di uno o più requisiti a questi percorsi speciali, che hanno permesso poi ai candidati di entrare nelle graduatorie ad esaurimento (cosiddette GAE) e a scorrimento ottenere l’immissione in ruolo a pieno titolo (senza sostenere un concorso né tanto meno l’anno di prova).
Perciò gli unici percorsi di abilitazione sono stati quelli speciali per la classe di concorso A066, tra l’altro moltissimi ammessi con riserva, (perché privi dei requisiti) e poi inseriti a pieno titolo perché la riserva è stata sciolta per legge.
Attendiamo anche noi un pari trattamento, per non incorrere ancora una volta nella discriminazione, e nella disuguaglianza.
Vari emendamenti si sono susseguiti a favore di categorie simili alla nostra, un esempio tra tanti è quella dei dirigenti scolastici, e di fatto l’ultimo emendamento proposto per i DS alla camera è stato approvato e passerà presto all’esame in Senato.
CHIEDIAMO Per il personale docente assunto a tempo indeterminato con riserva, in esecuzione di provvedimenti cautelari giurisdizionali, che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca proceda alla conferma dei ruoli, nel caso di superamento dell’anno di prova di cui i commi 116 e seguenti della legge 13 luglio 2015, n.10, con decorrenza giuridica dal 1° settembre dell’anno svolto. Conseguentemente, è disposto l’annullamento dei provvedimenti di licenziamento già notificati dall’amministrazione.
Sono fatti salvi i servizi prestati a tempo determinato e indeterminato nelle istituzioni scolastiche dal predetto personale di cui al presente comma. All’attuazione di cui ai commi precedenti si provveda con le risorse strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. E in ultimo Il Ministero dell’istruzione ha già investito fondi per noi soprattutto per l’anno di prova che abbiamo tutti superato eccellentemente! Quindi il nostro reintegro è a costo ZERO!
Attendiamo con fiducia il nostro reintegro per il nuovo anno scolastico 2023/24.”