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Studente

Le tasse universitarie sono dei costi che gli studenti devono sostenere per frequentare un ateneo ed alcune di esse sono detraibili in sede di dichiarazione dei redditi. Vediamo che cosa si può detrarre, quanto e come.

Tasse universitarie detraibili: come funzionano

In sede di dichiarazione dei redditi, come nel caso delle spese scolastiche, è possibile recuperare parte dei costi sostenuti per la frequenza universitaria, purché queste spese non riguardino: libri scolastici, materiale didattico, trasporti, vitto e alloggio ad eccezione degli studenti fuori sede con alloggio ad almeno 100 chilometri dalla propria residenza e contributi pagati all’università pubblica per il riconoscimento della laurea conseguita all’estero. Al contrario, rientrano nell’elenco delle tasse universitarie detraibili le:

  • rette per triennale, master e specialistica: è possibile ottenere il rimborso del 19% delle rate relative ad un corso di studi universitario sostenuto in Italia;
  • tasse per il sostenimento dei test d’ingresso: devono riguardare esclusivamente corsi a numero chiuso per cui il superamento della prova d’accesso è necessario per potersi iscrivere.

Spese massime detraibili

Le spese universitarie possono variare significativamente da una zona geografica all’altra, da ateneo ad ateneo e da istituti pubblici a privati. Ad ogni modo, ogni studente ha diritto alla detrazione fiscale diretta del 19% sulle spese universitarie. Ma quali sono gli importi massimi detraibili?

  • Area disciplinare Medica: Nord 3.700 euro; Centro 2.900 euro; Sud 1.800 euro
  • Sanitaria: Nord 2.600; Centro 2.200; Sud 1.600;
  • Scientifico-tecnologica: Nord 3.500; Centro 2.400; Sud 1.600;
  • Umanistico-sociale: Nord 2.800; Centro 2.300; Sud 1.500.