Il Decreto Salva-Infrazioni (D.L n. 69/2023), approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 7 giugno e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 giugno 2023, è stato oggetto fin da subito di critiche da parte del mondo scolastico, in quanto considerato carente di importanti interventi. Come ha affermato nelle scorse settimane Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, questo provvedimento rappresenta quasi con certezza l’ultima possibilità per evitare che anche l’a.s. 2023/2024 inizi in condizioni difficili. Di qui l’esigenza di introdurre al testo una serie di emendamenti.
Principali emendamenti
Il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto venerdì 30 giugno. Mentre lo scorso 26 giugno, grazie ad alcune audizioni indette davanti alla Commissione Politiche UE in Senato, è stata l’occasione per spiegare le motivazioni sottese alle proposte di modifica del decreto in oggetto.
Di seguito gli emendamenti presentati da Anief e recanti le firme di esponenti politici della maggioranza di Governo e dell’opposizione:
- reclutamento straordinario precari AFAM;
- parità di trattamento precari/ruolo AFAM;
- riconoscimento servizio precari enti di ricerca;
- riconoscimento servizio scuola paritaria;
- ricostruzione di carriera per intero con le vecchie regole, a domanda o se più favorevole rispetto alle nuove, e comunque applicate soltanto alle progressioni di carriera;
- parità di trattamento tra personale precario e di ruolo giuridica ed economica;
- doppio canale di reclutamento permanente con assunzione da Gps;
- carta docenti anche ai docenti con contratto al termine delle attività didattiche e riconduzione organico di fatto senza titolare a organico di diritto;
- carta europea dei ricercatori per dottori di ricerca e assegnisti.
L’esame dell’ammissibilità degli emendamenti inizierà in settimana, con la segnalazione delle proposte di modifica e il voto.