Il Governo ha fissato per il prossimo 5 settembre un nuovo incontro con i sindacati sul tema della Riforma pensioni 2024, nel frattempo sono al vaglio delle nuove ipotesi per Opzione donna. Che cosa potrebbe cambiare per le lavoratrici vicine alla pensione?
Opzione donna 2024: le ultime novità
Dopo l’incontro con i sindacati dello scorso 26 giugno, il Governo ha già fissato per il 5 settembre un altro tavolo sul tema pensioni. È probabile, quindi, che in questa sede vengano definite delle nuove modifiche ad Opzione donna, la misura di anticipo pensionistico riservata alle lavoratrici. A tal proposito, ricordiamo che l’ultima manovra finanziaria ha notevolmente ridotto la platea delle beneficiarie, introducendo come requisiti:
- 35 anni di contributi versati;
- il limite anagrafico di 60 anni con uno sconto di uno o due anni in base al numero di figli;
- l’appartenenza ad alcune determinate categorie di lavoratori (caregiver, invalide al 74% e disoccupate o dipendenti di aziende in crisi).
Le ipotesi al vaglio
Come abbiamo detto, è improbabile che l’anno prossimo Opzione donna venga rinnovata nella sua formula attuale. Il Governo starebbe, di fatto, già lavorando ad alcune ipotesi di modifica. Tra le soluzioni al vaglio ci sarebbe il ripristino della misura alle condizioni del 2022, vale a dire quindi 35 anni di contributi e 58 di età (59 per le autonome), anche se l’Esecutivo sembrerebbe ad oggi essere maggiormente orientato verso altre due opzioni.
Da un lato si starebbe pensando di permettere l’uscita anticipata con 35 anni di contributi a tutte le donne di 60 anni, senza distinzioni in base al numero dei figli. In alternativa, si vorrebbe pensare ad un meccanismo simile a quello dell’Ape sociale, con un anticipo a partire dai 60 o 61 anni di età anziché 63.