L’esame degli emendamenti presentati al Decreto PA bis è iniziato alla Camera. In settimana dovrebbero giungere quindi i primi riscontri in merito all’ammissibilità e al voto. La scuola ancora una volta è al centro, e molti sono ancora gli aspetti su cui il personale scolastico spera di avere risposte positive.
Emendamenti al vaglio della Camera
Di seguito elenchiamo le proposte emendative su cui a breve sapremo se potrà essere posto il voto o meno:
- reintegro dei docenti della scuola secondaria licenziati che hanno superato gli ultimi concorsi ordinari e l’anno di prova; (nessuna traccia invece della possibilità di reintegrare anche i diplomati magistrali assunti con riserva e poi licenziati dopo anno di prova superato come aveva richiesto il sindacato Anief)
- reintegro dei dirigenti scolastici licenziati;
- nomina vincitori concorso dirigente scolastico che hanno rifiutato la prima nomina;
- assunzione straordinaria precari AFAM (analogo emendamento è stato chiesto anche al Decreto Salva-Infrazioni da parte sempre del sindacato Anief);
- introduzione dell’organico aggiuntivo su fondi PNRR o per attuazione PNRR;
- assunzione da doppio canale GPS 1fascia non solo sui posti di sostegno ma anche sui posti comuni (analogo emendamento chiesto al Decreto Salva-Infrazioni da Anief estendendo il reclutamento anche alla seconda fascia Gps);
- criteri di deroga nel dimensionamento e nella ️formazione delle classi;
- ammissione ai percorsi abilitanti di 30 cfu dei partecipanti all’ultimo concorso straordinario bis e dei precari con 36 mesi di servizio. (Anief aveva richiesto anche il reintegro delle graduatorie del concorso straordinario)
Il commento di Marcello Pacifico (Anief)
Sugli emendamenti è intervenuto nelle scorse ore Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief:
“Sono tutte proposte in linea con quelle espresse dall’Anief in audizione anche presso la stessa Camera alcuni giorni fa, tutte basate sulla volontà di dare più personale e stabile ad un comparto che sta soffrendo per mancanza di risorse umane e per una percentuale di precarietà che non ha eguali in nessun altro comparto pubblico nazionale.”