La felicità è un’attitudine e non dipende da eventi esterni. Esistono dei veri e propri sistemi per acquisire la felicità e sentirsi gioiosi, indipendentemente dagli eventi che accadono. L’attitudine alla felicità è un obiettivo che molti desiderano raggiungere. Ma se essere felici non dipende necessariamente dalle circostanze esterne, come mai così poche persone si definiscono felici? Il problema di base sta nella nostra incapacità di trarre il meglio da ciò che abbiamo e di coltivare uno stato mentale positivo. Ci sono alcune semplici strategie e esercizi che possono aiutarci ad allenarci alla felicità.

Essere gioiosi: 3 esercizi per allenarsi alla felicità

La felicità non è una condizione amorfa sulla quale non abbiamo controllo: è un’abilità, e come tale si può allenare. Esistono diversi metodi per allenarsi alla felicità, per fare in modo che essa sia un’attitudine quotidiana acquisita, se non è già innata in noi. Vediamo insieme tre esercizi facili da fare e che in poco tempo ci renderanno più tendenti alla gioia, indipendentemente da cosa accade nella giornata. Non si tratta di essere sempre felici qualunque cosa succede, ma di sapere tornare allo stato felice in breve tempo, nonostante ciò che di brutto può accadere.

Esercizio n. 1: Il perdono

Avere la capacità di lasciar andare rancore e rabbia è la strada maestra, forse la più importante, verso la felicità. Ci permette di raggiungere uno stato mentale rilassato ed efficace. E come alla felicità, anche al perdono ci si allena. Può sembrare un compito difficile, soprattutto a chi sta soffrendo per situazioni dolorose e di lunga data. Ma bisogna sottolineare che perdonare non vuol dire lasciar perdere, vuol dire solo smettere di soffrire per qualcosa che non possiamo cambiare. Nel suo libro Il codice della mente straordinaria, Vishen Lakhiani suggerisce un esercizio di meditazione per allenarsi al perdono.

Il primo passo è scrivere una lista di persone e situazioni che ci hanno ferito o fatto un torto. Il secondo passo è iniziare con lo scegliere una persona dalla lista, chiudere gli occhi e immaginare di averlo davanti a sè. A questo punto, dobbiamo tirar fuori tutti i sentimenti negativi e spiegare a questa persona perché ci ha fatto, o ci sta facendo soffrire. Questa fase deve durare al massimo 2 minuti. Subito dopo bisogna immaginare cosa può aver portato quella persona a comportarsi così: un’infanzia difficile? Quale dolore o ragione lo può avere spinto a fare ciò che ha fatto? Infine, proviamo a capire cosa questa esperienza ha portato di buono nella nostra vita: cosa abbiamo imparato da questa lezione? Siamo maturati? L’esercizio va ripetuto quotidianamente con la stessa persona o situazione, fino a quando non sentiamo di non provare più rabbia o rancore nei suoi confronti. Poi possiamo passare ad un altro nome della lista.

Esercizio n. 2: la gratitudine

L’esercizio sulla gratitudine è il più semplice che ci sia, ma anche uno dei più efficaci per allenare il muscolo della felicità. Perché la felicità non va ricercata, ce l’abbiamo già in casa. Bisogna solo imparare a vederla. Per cui, ogni mattina e ogni sera, bisogna prendersi qualche minuto per pensare a:

  • 3 cose che sono successe o della nostra vita personale per cui siamo grati
  • 3 cose del nostro lavoro per cui siamo grati
  • 3 aspetti di noi stessi che ci piacciono.

Non devono essere per forza cose grandi, vanno bene anche cose piccole: un cappuccino al mattino, un aperitivo con un amico, un complimento ricevuto, il sorriso di un bambino, aver aiutato un vecchietto ad attraversare la strada. Per ogni pensiero, lasciamoci pervadere dall’emozione positiva che porta con sé. L’esercizio può essere fatto anche in compagnia, con il partner, i figli o in classe (insegnante-alunni).

Esercizio n. 3: il dono

Donare è la via più rapida per sentirsi felici. In fondo, si sa che ‘c’è più felicità nel dare che nel ricevere‘. Per cui, prendete un foglio e fate una lista di tutto quello che siete in grado di donare ad altri. Non si tratta solo di cose materiali, ma di qualsiasi cosa abbia un valore: tempo, amore, sorrisi, empatia, abilità lavorative, sostegno emotivo, idee, aiuto fisico. Siate specifici nel fare il vostro elenco. Quali sono le vostre capacità e abilità? Sapete cucinare? Pulire? Rammendare? Riparare oggetti? Scrivere?

Poi fate una lista di persone a cui potete fare i vostri doni: familiari, amici, conoscenti, sconosciuti, anziani, associazioni no profit, comunità spirituale, biblioteche… Scorrete l’elenco e iniziate con il dono che vi fa provare l’emozione più forte! Immaginate il contesto in cui potete fare il dono e agite subito, o programmate una data entro cui farlo.

La felicità viene da dentro

La felicità esiste già nella vita di tutti noi, bisogna solo imparare a vederla. Possiamo usare la felicità presente, anche la più piccola, per alimentare quella futura e impedire che persone o circostanze possano rubarcela. Nessuno ha una vita facile, alcuni meno di altri, ma la felicità è un’attitudine e come tale si può acquisire e mantenere indipendentemente da tutto. E questa capacità, farà bene non solo a noi, ma anche a tutti coloro che ci circondano.