La proposta di legge volta alla costituzione della Commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia Covid è stata approvata a Montecitorio lo scorso 6 luglio, con 142 voti favorevoli, nessun astenuto e quattro voti contrari. Molti sono gli aspetti su cui verrà condotta l’indagine, puntando ad accertare l’utilità, l’efficacia e la tempestività delle misure adottate per prevenire e contrastare la diffusione del virus. E non mancheranno accertamenti anche in ambito scolastico.
Su cosa si concentrerà la Commissione d’Inchiesta Covid
La commissione sarà dotata degli stessi poteri d’indagine dell’autorità giudiziaria e sarà composta da 15 senatori e 15 deputati. Gli aspetti su cui dovrà investigare sono:
- tempestività e risultati delle misure adottate dal Governo e dalle strutture di supporto per contrastare, prevenire e ridurre la diffusione e l’impatto della pandemia;
- ruolo svolto dalla task force istituita presso il Ministero della Salute e dal Comitato tecnico-scientifico, al fine di valutare l’efficacia delle loro azioni;
- rapporti tra le autorità italiane e l’OMS per la gestione dell’emergenza;
- rispetto delle normative nazionali, europee e internazionali in materia di emergenze epidemiologiche;
- indicazioni e gli strumenti forniti alle regioni e agli enti locali;
- potenziamento del Servizio sanitario nazionale durante le varie fasi dell’emergenza pandemica;
- ritiro del rapporto sulla risposta italiana al virus SARS-CoV-2 pubblicato nel sito internet dell’ufficio regionale dell’OMS per l’Europa;
- eventuali abusi, sprechi, irregolarità;
- fenomeni speculativi che potrebbero aver caratterizzato l’azione del governo. Saranno esaminati in particolare gli aspetti legati alle mascherine prodotte in Cina, alla progettazione e realizzazione degli hub vaccinali, alle unità sanitarie per i pazienti COVID e alla questione dei banchi a rotelle.
Un punto non trascurabile sarà anche rappresentato dalla verifica del rispetto dei principi costituzionali anche con riferimento alla pioggia di decreti d’urgenza adottati, e dell’adeguatezza delle basi scientifiche su cui si sono fondate le misure restrittive adottate durante tutto il corso della pandemia. Tutto questo non può che toccare direttamente anche l’ambito scolastico.