quota 41
Cartello, numero 41

Durante i prossimi incontri fra Governo e sindacati sul tema pensionistico si discuterà sul futuro delle pensioni dei giovani lavoratori e sulla flessibilità in uscita: a tal proposito spunta la nuova ipotesi di Quota 41 senza limiti anagrafici, ma in cambio del ricalcolo contributivo.

Quota 41: l’ipotesi del ricalcolo contributivo

Prosegue il dibattito sul tema pensionistico. L’11 luglio Governo e sindacati discuteranno sulla pensione di garanzia giovani, il 18 sarà la volta della flessibilità in uscita. Mentre per riaprire il confronto su Opzione donna bisognerà attendere il 5 di settembre. Per evitare il ritorno alla Legge Fornero le ipotesi più accreditate sono la proroga per un altro anno di Quota 103 o l’introduzione di Quota 41 senza limiti di età con il ricalcolo dell’assegno interamente con il sistema contributivo.

Quanto si perderebbe

Ad oggi l’unico modo per poter introdurre Quota 41 senza requisiti anagrafici sarebbe quello di imporre il calcolo dell’assegno con il sistema contributivo puro. Ciò significherebbe, quindi, andare incontro ad una penalizzazione che potrebbe aggirarsi tra il 10 e il 16 per cento (200-300 euro circa) a seconda del percorso lavorativo e del tipo di carriera di ciascun lavoratore.

Questo meccanismo converrebbe quindi alle cosiddette carriere ‘piatte’, per cui la penalizzazione sarebbe inferiore a fronte di un discreto anticipo. Per le carriere precarie e discontinue, invece, la penalizzazione sarebbe più alta e garantirebbe un anticipo di soli pochi mesi.