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Percorsi abilitanti all’insegnamento, il segretario generale della UIL Scuola RUA, Giuseppe D’Aprile, ha chiesto delle garanzie per i docenti che hanno partecipato al concorso straordinario bis e per coloro che hanno almeno tre anni di servizio, oltre che per i docenti ‘ingabbiati’, ovvero coloro che possiedono già un’altra qualifica su un altro posto o grado di scuola. 

Percorsi abilitanti all’insegnamento, Giuseppe D’Aprile (UIL Scuola): ‘C’è poco di straordinario’

Secondo il leader di UIL Scuola, ‘c’è poco di straordinario’ in quanto occorre un reclutamento serio e snello oltre alla valorizzazione di tutte le esperienze acquisite sul campo dal personale docente. Il riferimento è chiaro, ovvero alla prossima pubblicazione del DPCM che dovrà regolamentare, in maniera definitiva, i contenuti dei prossimi percorsi abilitanti. UIL Scuola RUA, da questo decreto, si aspetta garanzie per i docenti ingabbiati e per i docenti triennalisti e per coloro che hanno sostenuto il concorso straordinario-bis con almeno tre anni di servizio. 

UIL Scuola reclama garanzie per i triennalisti e per i docenti ingabbiati

Il sindacato guidato da Giuseppe D’Aprile ha sollecitato diverse volte il Ministero dell’Istruzione e del Merito all’introduzione di un sistema, stabile e strutturato nel tempo, che possa dare garanzia alla formazione iniziale del personale docente ma che, nello stesso tempo, non escluda coloro che possiedono almeno 3 anni di servizio. A proposito dei cosiddetti ‘triennalisti’, ovvero coloro che hanno svolto almeno tre anni di servizio nella scuola, UIL Scuola ricorda che molti di questi docenti sono inseriti attualmente nelle graduatorie del concorso straordinario bis, non essendo, comunque, vincitori. Secondo il sindacato, deve essere consentito l’accesso, senza numero chiuso e senza selezione in ingresso, ai prossimi percorsi abilitanti.

UIL Scuola, tuttavia, non ha dimenticato il concorso straordinario abilitante bandito in Gazzetta Ufficiale tre anni fa, un concorso straordinario che, di fatto, non ha mai visto la luce. Da qui il sollecito a restituire il denaro a ciascun candidato (15 euro) versato per delle prove che non sono state mai effettuate, oltre a permettere ai docenti con almeno tre anni di servizio e ai docenti ingabbiati di abilitarsi con un percorso specifico con quote a loro dedicate.