Ha avuto inizio la fase 1 delle immissioni in ruolo per l’a.s 2023/2024. Gli Usr nelle prossime ore pubblicheranno quindi gli avvisi di convocazione per l’inoltro della relativa istanza. Di solito vengono messi a disposizione 2/3 giorni per velocizzare le operazioni. In teoria le procedure dovrebbero concludersi per tutte le classi di concorso entro il 31 agosto, in modo da far firmare la presa di servizio il 1° settembre. Non sono mancati però casi in cui le nomine in ruolo si siano protratte oltre tale data. Cosa succede in quel caso?
Nomine in ruolo oltre il 31 agosto: decorrenza giuridica ed economica
Le nomine in ruolo oltre il 31 agosto possono avvenire a seguito di eventuali pubblicazioni tardive delle graduatorie di merito oppure a seguito di rinunce e continui scorrimenti da parte degli uffici scolastici. In questi casi il docente interessato sarà costretto a rimandare il servizio, e il conseguente anno di prova, all’anno successivo. Il riferimento lo troviamo all’Allegato A al Decreto Ministeriale 138 del 13 Luglio 2023 che disciplina le immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2023/2024:
“Le individuazioni dei destinatari di contratto a tempo indeterminato effettuate dopo il 31 agosto comportano il differimento dell’assunzione in servizio all’anno scolastico successivo, fermi restando gli effetti giuridici dall’inizio dell’anno scolastico di conferimento della nomina”.
Il docente prenderà servizio quindi solamente nell’anno scolastico successivo (1 settembre 2024). La decorrenza giuridica sarà fissata al 1° settembre 2023 (anno della nomina), mentre quella economica slitterà al 1° settembre 2024 (anno di effettivo inizio del servizio in ruolo).
Assegnazione provincia e scuola di titolarità
Il citato decreto spiega anche cosa succede con riguardo all’assegnazione della provincia e della sede:
“Agli aspiranti individuati dopo il 31 agosto viene assegnata la provincia di titolarità; gli stessi, partecipando alle operazioni di mobilità del personale di ruolo per l’anno scolastico successivo, otterranno la sede di titolarità, dove svolgeranno il periodo di formazione e prova.“
Quindi nella casistica in questione verrà assegnata solo la provincia di titolarità nel 2023. Durante poi le operazioni di mobilità, che di solito si svolgono in primavera, al termine dei movimenti, i docenti otterranno la sede di titolarità, dove svolgeranno nell’a.s 2024/2025 l’anno di formazione e prova.