pensioni
Denaro, sveglia

Prosegue il confronto fra Governo e sindacati sul tema pensionistico ed accanto all’ipotesi di prolungare di un altro anno Quota 103, spunta anche la possibilità di introdurre la cosiddetta Quota 96, una misura di anticipo pensionistico precedente alla Legge Fornero. Non tutti i lavoratori, però, potrebbero beneficarne.

Pensioni: torna l’ipotesi di Quota 96

In attesa dei prossimi incontri che si svolgeranno tra Governo e sindacati sul tema pensioni, continuano a circolare diverse ipotesi di Riforma che riguardano sia una possibile proroga di Quota 103 che una possibile introduzione di Quota 41 con il ricalcolo contributivo. Il dibattito, però, non finisce qua perché resta ancora da decidere il futuro dell’Ape sociale, di Opzione donna e dei giovani lavoratori.

Ad ogni modo, nell’ultimo periodo è tornato alla ribalta anche un altro meccanismo di uscita anticipata in vigore prima della Legge Fornero: Quota 96. La misura che permette ai lavoratori di andare in pensione con 60 o 61 anni di età e 36 o 35 anni di contributi versati. Tuttavia, tale opzione non sarebbe rivolta a tutti, ma solo ad alcune categorie.

Chi sarebbero i beneficiari

A beneficiare di Quota 96 potrebbero essere i lavoratori notturni e usuranti. Essi potrebbero, dunque, lasciare il lavoro se in possesso dei seguimenti requisiti:

  • con almeno 78 giorni di lavoro notturno all’anno è concessa la pensione a 61 anni e 7 mesi;
  • da 72 a 77 giorni di lavoro notturno all’anno è prevista l’uscita a 62 anni e 7 mesi;
  • da 64 a 71 giorni è, invece, concessa la pensione a 63 anni e 7 mesi.

Per gli autonomi il requisito anagrafico sale di un anno.