Marcello Pacifico (Anief) sul doppio canale di reclutamento
Marcello Pacifico (Anief) sul doppio canale di reclutamento

Da domani 17 luglio partirà la fase 1 delle immissioni in ruolo in alcune regioni. Mancano ancora le comunicazioni di avvio da parte di molti uffici scolastici che comunque saranno imminenti. Sempre da domani, e fino al 31 luglio, sarà aperta anche la finestra temporale dedicata alla scelta delle 150 preferenze per il conseguimento degli incarichi annuali da Gae e Gps. Ad essere interessati al ruolo saranno oltre 50 mila insegnanti, così come previsto dal contingente autorizzato pochi giorni fa. Mentre le supplenze annuali si stima che siano poco meno di 200 mila anche per l’a.s 2023/2024. A fronte di questi numeri ancora una volta il sindacato Anief denuncia un sistema assunzionale inadatto, ponendo di nuovo l’attenzione sull’importanza del doppio canale di reclutamento.

Doppio canale di reclutamento, Anief scriverà alla Commissione Europea se non verrà adottato alcun provvedimento

Di seguito riportiamo il comunicato Anief e il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale della giovane sigla sindacale:

“Il sindacato vive con forte rammarico la decisione di mantenere un modello organizzativo delle assunzioni basato su modalità superate e inefficaci, che non porterà affatto alle 50mila immissioni in ruolo programmate del Ministero perché le graduatorie individuate sono vuote o con pochi candidati: “Abbiamo tentato in tutti i modi di introdurre quel doppio canale di reclutamento per assumere i docenti precari almeno dalle GPS di prima fascia dice Marcello Pacifico –, anche in questi ultimi giorni lo abbiamo chiesto attraverso degli emendamenti al decreto PA2, allo studio dei deputati della Camera, I e XI Commissioni riunite, e al DL 69 Salva-Infrazioni, all’esame della IV Commissione del Senato.

I tempi per un’approvazione del provvedimento in extremis vi sarebbero e noi non demordiamo. Siamo anche consapevoli che ciò potrebbe non accadere e in tal caso Anief scriverà alla Commissione Europea che ha già più volte fatto osservare a chi governa la scuola in Italia che l’abuso di precariato è una pratica da combattere e non da confermare nei decenni.”