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sostegno alunna con disabilità

A breve inizierà un nuovo anno scolastico, ma già si profilano tanti dei vecchi problemi che caratterizzano ormai da anni il sistema scolastico del nostro Paese: anche l’a.s. 2023/24, infatti, potrebbe iniziare con molte cattedre vuote in attesa del conferimento di supplenze, soprattutto nelle regioni del Nord Italia, come Piemonte, Lombardia e Veneto: queste sono le zone in cui si registra una carenza maggiore di insegnanti. Mancano anche dirigenti e ATA. E, purtroppo come ormai di prassi, si ha difficoltà a trovare docenti specializzati nel sostegno alle attività didattiche: i sindacati hanno denunciato la situazione.

Mancanza di docenti specializzati soprattutto in regioni del Nord, come in Piemonte

Ad ogni anno scolastico si ripresenta il problema di reperire docenti specializzati nel sostegno alle attività didattiche per gli alunni con disabilità: tanti i posti non destinati al ruolo nonostante le procedure di assunzione straordinaria dalla I fascia GPS sostegno e dalla mini call veloce, e troppi gli incarichi a tempo determinato che ogni anno vengono conferiti ad insegnanti non specializzati. Il fenomeno assume proporzioni preoccupanti soprattutto al Nord, come in Piemonte: “Per il sostegno quest’anno sono stati assegnati circa 16 mila posti. Di questi, 7.838 sono a tempo indeterminato, gli altri 8.938 precari. E tra questi, quasi nessuno ha la specializzazione necessaria“, ha affermato Luisa Limone, segretaria generale regionale di Flc Cigl Piemonte in una recente intervista a ‘La Stampa’.

Occorre formare più docenti di sostegno

Il problema del reperimento di docenti di sostegno con titolo di specializzazione ha fortissime ricadute sulla continuità didattica: “Cambiare insegnante significa dover gestire un rapporto nuovo ogni volta. In particolare nel caso del sostegno la situazione è ancora più delicata, perché coinvolge anche allievi con disabilità“, osserva la Flc Cgil piemontese.

Oltre al problema dell’esiguità dei posti messi di volta in volta a bando dalle Università per i vari cicli di TFA che fino a questo momento si sono svolti, “mancano persone che possano formare i futuri insegnanti di sostegno. Oltre alla carenza di fondi e di spazi necessari, che da tempo chiediamo al governo“, ha sottolineato Diego Meli, segretario regionale di Uil. Il problema, pertanto, è consistente, e occorrono apposite misure per garantire il diritto allo studio degli alunni con disabilità, affiancando loro personale docente specializzato.