autonomia differenziata delle regioni
autonomia differenziata delle regioni

La tanto criticata autonomia differenziata incontra lo stop in Senato. Il voto è stato infatti rimandato a settembre. A quanto pare quindi il ddl del ministro Calderoli non è più prioritario nel nuovo calendario del Senato. Intanto il dibattito sulla tematica è ancora aperto e non è mancato lo scontro tra forze di maggioranza e opposizione. Per i partiti di destra sarebbe stata necessaria un’accelerata sull’approvazione “tenendo conto delle indicazioni e delle proposte di modifica condivise nel corso dell’esame in commissione, nell’ambito delle riforme costituzionali, previste nell’accordo di programma di Governo votato dagli italiani, incluso quella volta a realizzare la massima forma di democrazia attraverso l’espressione diretta della volontà popolare“. Ma l’accostamento tra autonomia differenziata e riforme costituzionali ha scatenato le opposizioni.

Vito Bardi, governatore della Basilicata, chiede di lasciare fuori la scuola

Sull’autonomia differenziata è intervenuto Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata, intervistato a Il Messaggero:

Le materie richieste sono tante, bisogna fare una selezione. Dubito che tutte le regioni siano pronte a gestire tutte le competenze richieste. La scuola, come hanno dimostrato i test Invalsi, fotografa una differenza Nord-Sud preoccupante, che richiederebbe un intervento forte da parte dello Stato centrale. Mi faccia anche dire che i giovani lucani hanno i miglior risultati del Sud ai test Invalsi“.

E sulla stessa linea anche il governatore della Puglia Michele Emiliano, che ritiene rischiosa per il Sud una riforma sull’autonomia differenziata: “Siamo al vecchio progetto di federalismo fiscale? Sì. Nel frattempo il Nord tratterebbe sul suo territorio il gettito fiscale realizzando il suo sogno di sempre: smettere di contribuire alla finanza generale. Secondo me i rischi per il sud sono gravissimi.”