Si prosegue con le nuove assunzioni per il prossimo anno scolastico 2023/24: una volta conclusa la fase ordinaria con il conferimento delle nomine da GAE e GM si passa alla fase straordinaria dalla I fascia delle GPS sostegno e relativi elenchi aggiuntivi. Se da questa procedura resteranno posti ancora disponibili, come sappiamo, si passerà alla mini call veloce relativamente ai soli posti di sostegno. Nonostante le immissioni su sostegno siano state quantificate in 18.023, tantissimi sono ancora i posti in deroga che si ricopriranno con gli incarichi a tempo determinato: il Ministro Valditara ha sottolineato la necessità di un piano che possa ridurre il precariato.
Consistente numero di immissioni in ruolo su sostegno
In un’intervista rilasciata a ‘Italia Oggi’ il Ministro Giuseppe Valditara si è soffermato anche sull’inclusione scolastica, facendo il punto della situazione per quanto riguarda le nuove immissioni su sostegno per il prossimo a.s. 2023/24. In primo luogo, il Ministro ha rassicurato che le procedure di assunzione e relative al conferimento degli incarichi annuali avverranno nei tempi necessari per garantire un inizio regolare delle lezioni: “Proprio nei giorni scorsi ho incontrato i Direttori degli uffici scolastici regionali a cui ho dato l’obiettivo di completare tutte le operazioni, compreso il conferimento delle supplenze, al massimo entro la prima settimana di settembre in modo che le lezioni possano cominciare con tutti i docenti in cattedra”.
Per quanto riguarda il sostegno, ha sottolineato l’elevato numero dei posti che saranno conferiti in ruolo: “Soprattutto sul sostegno – sottolinea – contiamo di aumentare il numero dei docenti di ruolo nelle nostre scuole, grazie alla nomina di 18.023 docenti specializzati”.
Occorre un piano per ridurre il precariato
Nonostante la quantità rilevante delle immissioni in ruolo su sostegno, tuttavia, tale numero non soddisfa le esigenze di molte scuole, in cui ancora troppi sono i posti in deroga che ogni anno vengono conferiti come supplenze annuali. Il Ministro ha spiegato, infatti, che il precariato sul sostegno è ancora troppo alto e che questo “è dovuto soprattutto all’elevato numero dei posti di sostegno “in deroga” che non possono essere coperti con personale di ruolo, ma solo mediante supplenze. Si tratta di un numero elevato che supera le 100.000 unità.”
Il Ministro ha affermato che “dovremo impegnarci nei prossimi anni per un piano di progressivo assorbimento di questi posti nella pianta organica, cosa che ci permetterà di utilizzarli per le nomine in ruolo riducendo ulteriormente il precariato. Quest’anno è stato comunque fatto un primo passo”.
Da tanto tempo, del resto, i sindacati hanno chiesto di trasformare i posti in deroga in organico di diritto. Inoltre, occorre anche aumentare i posti messi a bando per il TFA: troppi i docenti non specializzati a cui ogni anno si conferiscono incarichi annuali, soprattutto nelle regioni del Nord. Tutto questo lede il diritto alla studio dell’alunno con disabilità e non garantisce la continuità didattica, fondamentale soprattutto per gli studenti più fragili