risarcimenti
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Nel corso degli anni l’erario si è ritrovato a risarcire a personale ATA e docente somme piuttosto elevate. Frutto, evidentemente, di politiche scolastiche e normative che evidentemente nelle aule di tribunale non riescono a passare inosservati. E nonostante ciò finora si è fatto ancora poco per migliorare il funzionamento della macchina scolastica. Il sindacato Anief, a tal proposito, ha voluto rendere nota una stima delle cifre.

Carta docente, Rpd, indennità sostitutiva ferie e ricostruzione carriera tra i principali ricorsi

Di seguito il comunicato pubblicato da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, con cui riassume i successi che il sindacato ha ottenuto negli ultimi tempi a danno dello Stato:

Le leggi sbagliate sulla scuola, in particolare sul personale non di ruolo, sono pagate a caro prezzo dall’erario: i giudici infatti continuano ad emettere sentenze su sentenze che condannano l’amministrazione scolastica a copiosi risarcimenti danni nei confronti dei precari. Solo nei primi sette mesi del 2023, l’azione dell’avvocatura del sindacato Anief ha permesso di fare risarcire a migliaia di docenti e Ata ricorrenti oltre 6 milioni e 600 mila euro, a conclusione di ben 1.667 sentenze favorevoli.

I motivi per ricorrere in Tribunale con il giovane sindacato e fare prevalere la giustizia sono molteplici: vanno dalla mancata assegnazione della Carta del docente ai precari , l’omessa presenza nello stipendio dei supplenti con contratti “brevi” della Retribuzione professionale docente e della Cia per gli Ata; dall’assegnazione dell’indennità sostitutiva per le ferie mai usufruite alla riformulazione della ricostruzione di carriera. Ma ve ne sono anche molti altri.