L’articolo 39 del decreto Lavoro prevede che dal 1 luglio 2023 al 31 dicembre 2023, senza effetti sul rateo di tredicesima, il taglio del cuneo fiscale (o esonero contributivo) è elevato da 2 punti a 6 punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro (262 euro lordi mensili) e da 2 a 7 punti per i redditi fino a 25mila euro (1923 lordi mensili). La sforbiciata porta un aumento momentaneo del netto della busta paga, che apparirà a partire dal cedolino di agosto. Ma di che cifre parliamo?
Taglio cuneo fiscale: di quanto salgono gli stipendi?
Giuseppe Buscema, esperto della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro, ha fatto i calcoli per Il Messaggero, concludendo quanto segue:
- chi ha una busta paga mensile da 1000 euro lordi, prima aveva un risparmio mensile di 30 euro, mentre a partire da luglio, questo sale a 70: quindi 40 euro in più
- chi guadagna 1500 euro mensili, passa da 45 a 105 euro in più al mese, per un guadagno di 60 euro
- chi guadagna 1900 euro lordi ogni 30 giorni va da 57 a 133 euro in più, con un risparmio aggiuntivo di 76 euro
- chi prende 2500 euro al mese passa da 50 a 150 euro in più in busta paga, con un guadagno che sale a 100 euro
- il lavoratore che guadagna poco meno di 2700 euro lordi, risparmia circa 108 euro al mese.
Gli aumenti netti nel cedolino
Ma le cifre indicate sopra, sono cifre al lordo. Per un meccanismo ‘perverso’, diminuendo l’esborso di contributi, aumenta la base imponibile su cui viene calcolata l’Irpef, Ciò comporta una maggiore imposta sul reddito da versare. Per cui, sempre secondo i calcoli di Buscema, il netto è decisamente diverso.
- chi guadagna 1000 euro lordi ne riceverà  31 netti in più,
- chi guadagna 1550 euro lordi prenderà  45 euro in più
- chi ne prende circa 2000, vedrà il netto aumentare di circa 60 euro
- chi arriva a 2692 euro lordi al mese prenderà circa 70 euro in più.