social network scuola
L'utilizzo dei social network a scuola

Il provvedimento del 14 luglio 2023 pone l’attenzione sulla libertà che alcuni dipendenti pubblici si prendono quando utilizzano i social e scrivono messaggi. Lo scopo è promuovere un uso consapevole delle tecnologie informatiche per l’attività lavorativa e un uso responsabile dei social media. Anche docenti, personale ATA e dirigenti scolastici sono interessati dal provvedimento. Chi dice o scrive qualcosa che mette in cattiva luce l’amministrazione per cui lavora, può essere sanzionato. In realtà, il provvedimento conferma quanto già avveniva. Alcuni mesi fa avevamo riportato la storia di un docente sanzionato per aver offeso sui social una collega (allora Ministro dell’Istruzione).

Uso dei social e sanzione disciplinare: limiti alla libertà?

La prima domanda che ci si pone è se questo provvedimento limiti in qualche modo la libertà di espressione dell’individuo. Il DPR del 13 giugno (entrato in vigore il 14 luglio) chiarisce che ad essere sanzionabili sono tutti quei comportamenti che compromettono l’immagine della Pubblica Amministrazione. Adesso, ogni dipendente è responsabile di quello che pubblica sui canali social, se questi sono in qualche modo attribuibili alla pubblica amministrazione di cui fa parte. Quindi, nessuna censura. Semplicemente ognuno diventa responsabile di ciò che dice, fermo restando che nessuno dovrebbe sentirsi libero di offendere un altro individuo. Per quanto riguarda i messaggi da posta istituzionale, si legge ai commi 3 e 5:

Il dipendente è responsabile del contenuto dei messaggi inviati. I dipendenti si uniformano alle modalità di firma dei messaggi di posta elettronica di servizio individuate dall’amministrazione di appartenenza. Ciascun messaggio in uscita deve consentire l’identificazione del dipendente mittente e deve indicare un recapito istituzionale al quale il medesimo è reperibile.” E ancora: “È vietato l’invio di messaggi di posta elettronica, all’interno o all’esterno dell’amministrazione, che siano oltraggiosi, discriminatori o che possano essere in qualunque modo fonte di responsabilità dell’amministrazione“.

I like sui Social sono sanzionabili?

Il provvedimento non riguarda solo l’uso della posta istituzionale e i propri canali social. Anche i commenti che arrecano danno al prestigio, al decoro o all’immagine della PA nel complesso, sono da evitare. L’ambiente di lavoro deve essere rispettoso. Che dire dei like? Anche questi potrebbero essere considerati un danno al prestigio della PA, in base a dove vengono messi. Per cui, potrebbero essere soggetti a sanzione. Naturalmente, i confini di quanto sopra sono tutti da definire e chiarire. Però, la norma ricorda ai dipendenti pubblici che devono assolvere al proprio ruolo con responsabilità nella vita reale e in quella virtuale dei social media.