Docenti
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Con l’avvio del nuovo anno scolastico 2023/24, torna puntualmente la discussione riguardante l’assegnazione dei docenti alle classi, una questione che, da sempre, è motivo di dibattito. Nonostante la procedura abbia una precisa regolamentazione, non mancano le conflittualità.

L’assegnazione delle classi ai docenti

Come riporta il sindacato FLP scuola, l’assegnazione dei docenti alle classi dev’essere disposta dal Dirigente Scolastico sulla base dei criteri generali formulati dal Consiglio di Istituto e del parere espresso dal Collegio Docenti, dopo un’attenta analisi del contesto generale e specifico in cui si opera’. In considerazione del comma 4 dell’articolo 10 del decreto legislativo N. 297/94, il Consiglio di Circolo o di Istituto deve indicare i criteri generali relativi alla formazione delle classi per l’assegnazione dei docenti. Inoltre, secondo il comma 2 lettera B) del medesimo d.lgs., il Collegio dei docenti, successivamente, è chiamato a formulare proposte al DS, tenendo conto di quelli che sono i criteri generali indicati dal Consiglio di Circolo o di Istituto.

Il DS deve seguire le indicazioni del Consiglio di Istituto e del Collegio Docenti

Il Dirigente Scolastico, pertanto, è chiamato a rispettare la suddetta normativa nel rispetto delle indicazioni fornite in precedenza dagli organi collegiali. Il sindacato FLP scuola sottolinea, a questo proposito, come talvolta si vada incontro a scelte ‘cervellotiche’, come la costituzione di cattedre/posti misti (sostegno più posto curriculare). Tutt’altra cosa, invece, è da considerarsi l’assegnazione di alcune classi al docente, secondo i criteri deliberati dal Consiglio di Istituto, con il completamento dell’orario settimanale tramite alcune ore di potenziamento. Pertanto, è consentita la copertura parziale o addirittura integrale dell’orario settimanale di un docente con attività di potenziamento dell’offerta formativa o con quelle organizzative.