Sono ancora tanti i dubbi che ruotano intorno alla nuova abilitazione dei docenti della scuola secondaria. Molti insegnanti già in possesso della laurea, titolo di accesso ad una o più classi di concorso, oltre ai 24 cfu conseguiti entro il 31 ottobre 2022, si chiedono cos’altro dovranno ancora fare in futuro per poter insegnare e aspirare al ruolo. Facciamo chiarezza.
Abilitazione: quale strada seguire per conseguirla ed entrare in ruolo?
Iniziamo col dire che nessuno potrà scampare alla formazione aggiuntiva (anche con i costi che questa comporterà). Sono solo due le strade possibili.
La prima prevede la partecipazione al cosiddetto ‘concorso straordinario ter’ (non abilitante). Una volta vinto, se nella graduatoria di merito in cui si è inseriti ci si trova in posizione utile per le immissioni in ruolo, verrà firmato un contratto a tempo determinato. Occorrerà a questo punto affrontare l’anno di prova e contestualmente occorrerà completare un percorso di formazione integrando 36 cfu, di cui 13 di tirocinio.
Alla fine del percorso di formazione è prevista una prova scritta e una lezione simulata. Dopodichè a conclusione dello stesso arriva l’abilitazione. Con anche il superamento del colloquio dell’anno di prova arriverà la conferma in ruolo.
Qualora gli aspiranti non volessero partecipare al concorso, oppure in caso di mancata vittoria, resta la strada comunque dei 36 cfu, il cui percorso prevede una prova scritta finale oltre ad una lezione simulata. Al superamento positivo si conseguirà l’abilitazione, che permetterà l’accesso ai concorsi banditi dopo il 31 dicembre 2024. Questo perchè fino a tale data si ha una fase transitoria in cui anche chi è in possesso dei 24 cfu può partecipare ai concorsi banditi, dando la possibilità di completare i crediti con i 36 rimanenti.