Il sindacato Anief porta a casa un altro importante risultato. Ѐ passato poco più di un anno da quando, grazie all’ordinanza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea dello scorso 18 maggio 2022, ottenuta dai legali della giovane sigla sindacale, Ganci, Miceli, Rinaldi e Zampieri, con cui è stata riconosciuta la carta del docente anche ai precari (seppur solo con contratto al 31 agosto). Ora arriva un’altra notizia positiva. Sempre l’ufficio legale Anief ottiene infatti in questi giorni una nuova remissione alla Corte di Giustizia europea riguardo la natura discriminatoria del mancato computo, in sede di ricostruzione della carriera, del servizio svolto nelle scuole paritarie.
Riconoscimento servizio scuole paritarie: a che punto siamo?
La Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale avevano avallato il mancato computo dell’esperienza di insegnamento, conseguita nelle Scuole Paritarie, nonostante l’identità del piano dell’offerta formativa, dei titoli di studio rilasciati e della natura del servizio espletato.
Successivamente Anief ha riproposto la questione innanzi ai vari tribunali italiani, sia in via diretta sia intervenendo nelle altre cause proposte dai docenti delle scuole paritarie, volti ad ottenere il computo dell’insegnamento espletato con contratti a termine nelle Scuole paritarie. Nel mese corrente il Tribunale di Padova ha finalmente accolto l’istanza di remissione alla Corte di Giustizia in ordine al contrasto con la normativa eurounitaria del mancato computo del servizio espletato nelle scuole paritarie ai fini della ricostruzione della carriera.
Cosa dice l’ordinanza di remissione alla Corte di Giustizia Europea
Come apprendiamo da Italia Stampa e Informazione Scuola nell’ordinanza di remissione il Tribunale di Padova rileva come il mancato computo, ai fini della ricostruzione della carriera, dell’attività svolta con contratti a tempo determinato nelle Scuole Paritarie si ponga in contrasto, innanzitutto, con il principio di non discriminazione, contenuto nella clausola 4 dell’accordo quadro (allegato alla direttiva 1999/70), letto alla luce dell’articolo 21 della CDFUE.
La riconducibilità del caso all’ambito di applicazione della direttiva UE 1999/70, inoltre, consente al Giudice di prospettare la dubbia legittimità della normativa italiana anche rispetto ai principi generali di uguaglianza e di parità di trattamento, sanciti nell’art. 20 della CDFUE., posto che il servizio svolto nelle scuole paritarie è senz’altro comparabile a quello svolto alle dipendenze delle scuole pareggiate, parificate, sussidiate o popolari, quanto all’instaurazione ed alla gestione del rapporto di lavoro, di cui l’art. 485 del tu. n. 297/94 riconosce espressamente la computabilità ai fini della ricostruzione della carriera, rendendo ancor più ingiustificato il mancato computo dell’insegnamento svolto nelle Scuole Paritarie.
In attesa della decisione della Corte di Giustizia Europea il sindacato Anief ha messo a disposizione un modello di diffida per interrompere la prescrizione e richiedere la piena valorizzazione del servizio prestato nelle scuole paritarie ai fini della ricostruzione della carriera.