concorso dirigente scolastico
concorso DS

E ancora aperta la questione del concorso per Dirigenti Scolastici 2017. Il contributo dell’Avv. Maria Rosaria Altieri, che abbiamo pubblicato alcune settimane fa, spiegava per quale motivo la partita è ancora aperta. Oggi giunge in redazione una lettera aperta al ministro da parte del gruppo di aspiranti dirigenti scolastici al concorso riservato DS 2017, riuniti nel neonato comitato “Ricorrenti 60+”, che spiega la propria posizione. Dello stesso gruppo, avevamo precedentemente pubblicato un comunicato.

Ricorrenti 60+: lettera al Ministro

“Egregio Signor Ministro, siamo un gruppo di ricorrenti, aspiranti Dirigenti scolastici al concorso riservato DS 2017, riuniti nel neonato Comitato “Ricorrenti 60+” e vorremmo sottoporre alla sua attenzione la nostra particolare situazione. Dopo aver superato regolarmente la prova preselettiva, abbiamo sostenuto la prova scritta del concorso ordinario 2017 e ottenuto un punteggio compreso fra 60/100 e 70/100, tale da non essere stati ammessi all’orale, in quanto la soglia minima stabilita dal bando era 70. Oggi, ci troviamo, nostro malgrado, in una posizione penalizzante rispetto ad altre categorie di concorrenti, infatti tutti i componenti del Comitato “Ricorrenti 60+, conformemente a quanto è stato riconosciuto ad altri per la preselettiva, hanno ottenuto nella prova scritta una valutazione superiore alla sufficienza (60/100) richiesta ora nella prova scritta prevista dall’ emanando corso-concorso riservato (Decreto Ministeriale 107 dell’8 agosto 2023) e chiediamo quindi di poter avere accesso diretto al corso intensivo di cui al Decreto Ministeriale 107/2023.

Riteniamo, infatti, di possedere già i requisiti per l’accesso al corso previsti dall’art 6 dello stesso Decreto, in base al principio generale di conservazione delle prove concorsuali, ribadito nelle più recenti sentenze del Consiglio di Stato, (cfr. Sentenza CdS n. 6568/22 e n. 1350/22). Tale principio, che si ritrova in vari settori dell’ordinamento sotto forma di norma tesa alla conservazione dell’efficacia degli atti, assume una valenza rafforzata nel settore pubblico, in relazione alle regole di economicità dell’azione amministrativa e del divieto di aggravamento del procedimento (di recente riproposti in chiave modificativa e migliorativa del testo della l. 7 agosto 1990, n. 241 per effetto dei c.d. dd.ll. di semplificazione, d.l. 16 luglio 2020, n. 76 convertito nella l. 11 settembre 2020, n. 120 e d.l. 31 maggio 2021, n. 77 convertito nella l 29 luglio 2021, n. 108, si veda in particolare il nuovo art. 1, comma 2-bis, l. 241/1990); nonché in ossequio alla fondamentale pronuncia della Corte Costituzionale n. 108 del 2009, nella quale è stato osservato che, in situazioni del genere, debbono essere opportunamente garantiti “l’interesse a evitare che gli esami si svolgano inutilmente, quello a evitare che la lentezza dei processi ne renda incerto l’esito e, soprattutto, l’affidamento del privato, il quale abbia superato le prove di esame e – in ipotesi – avviato in buona fede la relativa attività professionale” (cfr., in termini, Corte cost. 9 aprile 2009 n. 108).

Concorso DS 2017: una soluzione giusta ed equa

E ancora, a sostegno della nostra istanza, vorremmo ricordare le vicissitudini di questo Concorso DS 2017 che è stato annullato da una sentenza del TAR (luglio 2019) e legittimato dopo circa tre mesi da una sentenza del CdS (ottobre 2019). Ciò nonostante, grazie ad una sospensiva del CdS, il Ministero ha concluso la procedura concorsuale e ha proceduto alla nomina dei vincitori fin dal 1° settembre, sebbene il concorso fosse annullato da più sentenze dei giudici amministrativi (TAR Lazio 6233 del 2019, TAR Lazio 6235 del 2019). I ricorsi avverso la procedura concorsuale sono stati soccombenti nei giudizi amministrativi (improcedibili per una procedura concorsuale annullata), sebbene le numerose irregolarità denunciate, alcune penalmente rilevanti: attualmente sono indagati 13 funzionari per avere pilotato il concorso a presidi 2017 (La Repubblica del 24 Novembre 2022) e il legislatore è intervenuto normativamente con la Legge Milleproroghe, attualmente vigente, anche per prevenire le ripercussioni sull’Amministrazione dei possibili esiti dei contenziosi pendenti in relazione al predetto concorso.

Ora, apprendiamo da autorevoli fonti sindacali che al termine delle operazioni di nomina degli idonei ed esaurimento della graduatoria del Concorso Ordinario 2017, l’anno scolastico ricomincerà con circa 150 istituti normo-dimensionati in reggenza. L’attuazione della Legge Milleproroghe, nei tempi previsti, avrebbe potuto consentire a queste Istituzioni scolastiche di essere dotate di una dirigenza autonoma al fine di sostenere il successo formativo degli studenti e le finalità istituzionali delle scuole: come ampiamente riconosciuto nel mondo accademico, il ruolo della leadership del Dirigente scolastico è fondamentale per gli apprendimenti e per l’efficacia delle scuole.

La nostra posizione richiama quella di importanti sindacati della scuola (missiva Dirigenti Scuola del 3 agosto 2023 ai vertici dei dipartimenti del MIM). Per questo, il Comitato Ricorrenti 60+ ritiene che sia giunto il momento di dare attuazione alla soluzione equa e giusta trovata dal legislatore e ammettere al corso intensivo di formazione gli aspiranti che risultino già in possesso dei requisiti di accesso previsti dall’art 6 del Decreto Ministeriale 107/2023, applicando la normativa vigente e nel rispetto dei principi affermati nelle pronunce dalle più autorevoli Corti, onde evitare una nuova stagione di ricorsi, di controversie e giudizi che si ripercuoterebbero inevitabilmente sulla serenità delle nostre comunità scolastiche.

Comitato Ricorrenti 60+