Tra pochi giorni riprenderà il confronto fra Governo e sindacati sul tema pensioni; i prossimi incontri sono infatti previsti per il 5 e il 18 settembre, ma come potrebbero cambiare in particolare l’Ape sociale e gli assegni minimi nel 2024?
Pensioni 2024: come potrebbe cambiare l’Ape sociale
Nonostante la Legge di Bilancio si faccia sempre più vicina, al momento non sarebbe ancora chiaro in che modo il Governo voglia risolvere il problema delle limitate risorse economiche a disposizione. Sul fronte pensionistico, è probabile che per contenere i costi venga prorogata Quota 103 senza particolari interventi per superare la Legge Fornero. La vera riforma quasi certamente slitterà dunque al 2025.
Gli unici interventi in questo senso potrebbero riguardare delle possibili modifiche ad Opzione donna e l’ampliamento della platea dei beneficiari dell’Ape sociale, l’accompagnamento alla pensione riservato a coloro che hanno 63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi versati. A tal proposito, l’Esecutivo starebbe ipotizzando di estendere la misura anche ai professionisti impegnati in attività gravose e usuranti.
Novità anche per le pensioni minime
Un altro intervento sulle pensioni a cui starebbe lavorando il Governo potrebbe essere l’ulteriore aumento dei trattamenti minimi, il cui importo potrebbe salire fino a superare i 615 euro per gli over 75. A questa ipotesi si sarebbe arrivati per via della rivalutazione del tasso di inflazione cresciuto notevolmente nell’ultimo periodo e della campagna condotta da Forza Italia che vorrebbe portare le pensioni minime a 1000 euro. Traguardo al momento impossibile da raggiungere.