1° settembre 2023. Da oggi la scuola riemergerà dalla sua zona d’ombra estiva. Purtroppo si presenterà con vecchi e nuovi problemi.
1° settembre 2023, la scuola sempre uguale con qualche nuova ruga
1° settembre 2023. Da diverso tempo Il capodanno sociale coincide con quello scolastico. Un vecchio detto parla di “nuovo anno, vita nuova“. Purtroppo per la scuola, è più corretto scrivere: “anno nuovo e i soliti problemi“. Questo giustifica l’accostamento con tonalità che chiudono alla prospettiva a breve e lungo termine. I nodi sono diversi. Purtroppo se ne aggiungono di nuovi . Sostanzialmente, però il quadro non cambia, tanto che l’analisi si può ridurre a un copia/incolla degli anni precedenti.
I nodi strutturali che ruotano intorno all’aula
La ragion d’essere della scuola rimanda all’aula. Spesso l’ambiente è dimenticato dai giornalisti, pedagogisti… E’ in questo luogo che si generano gli apprendimenti, le competenze, maturano i profili scolastici. Ovviamente tutti questo avviene in una continua relazione tra gli studenti e i professori.
Purtroppo anche il nuovo anno scolastico presenterà molte classi sovraffollate. Il tema è scomparso dai radar della maggior parte dei massmedia. Il significativo collegamento con il PNRR si è affievolito. Lo scarso attenzionamento è il frutto di una illusione che rimanda al decremento demografico che dovrebbe eliminare le condizioni per la conferma delle classi pollaio.
Altro nodo che potrebbe condizionare la scomparsa del sovraffollamento delle classi è il dimensionamento. Ne parla V. Sala su “Il Fatto Quotidiano” (Nebbia in Valditara. Classi pollaio e pochi prof.). Si legge:”Sono appena iniziati i mesi difficili per le Regioni che dovranno ridimensionare il numero delle istituzioni scolastiche come previsto dalla legge di Stabilità, che fissa a 961 il numero minimo di alunni. Quelle che hanno presentato le loro proposte devono vedersela con i territori, quelle che non l’hanno fatto dovranno verificare ed eventualmente contestare la decisione presa dal ministero stesso”.
Non ultimo per importanza è la mancanza di una presenza capillare dei sistemi di ricambio e purificazione dell’aria nelle aule.
Concludendo, la scuola si presenta ai nastri di partenza con il suo solito abito, magari rammendato. Per quello nuovo occorrerà attendere molto.