Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Solo una provocazione o una reale proposta? Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, nelle scorse ore, per il tramite del suo ufficio stampa, ha diffuso un post su Facebook con cui ha avanzato una proposta: protrarre l’apertura delle scuole in tutta Italia all’ultima settimana di settembre o anche fino ai primi giorni di ottobre. Un modo, questo, per spingere i ragazzi a conoscere meglio la propria Nazione anzichè essere costretti a tornare sui banchi.

Sgarbi: “Differire l’apertura delle scuole per allungare la stagione turistica”

In vista dell’imminente rientro a scuola Vittorio Sgarbi ha voluto dire la sua, con una particolare attenzione rivolta al turismo.

Il comunicato riportato dal noto critico d’arte e politico così recita:

“Buona cosa sarebbe in tempi di turismo culturale crescente, e ancor più di provocazioni sui prezzi delle località turistiche, differire l’apertura delle scuole a fine settembre o alla prima settimana di ottobre. In questo modo si allungherebbe la stagione turistica con grande beneficio per le imprese del settore ricettivo, mentre i giovani non sarebbero costretti a entrare nelle aule quando potrebbero invece conoscere la propria Nazione. Il Governo deve aprire un confronto su questo tema.”

L’idea di Sgarbi mirerebbe quindi a favorire il turismo, spingendo i giovani ad usare i giorni in più di pausa scolastica per conoscere le meraviglie del nostro Paese.

L’idea del posticipo potrebbe fondarsi anche sul cambiamento climatico?

Sicuramente per quest’anno non se ne fa nulla dal momento che il nuovo anno scolastico è iniziato a tutti gli effetti il 1° settembre. Ma la proposta potrebbe essere presa in considerazione per il futuro?

Quel che è certo è che l’idea non è comunque isolata, seppur supportata da altre ragioni connesse al cambiamento climatico. Il giornalista Giuseppe De Tomaso infatti si era già espresso in merito ad una rivisitazione del calendario scolastico, soprattutto considerando le temperature in cui gli studenti sono costretti a tornare in classe al Sud, spesso superiori ancora ai 30°.