Covid e scuola
Covid

Da una decina di giorni è scoppiata l’allarme Covid negli Stati Uniti, tanto che alcuni distretti scolastici, a seguito di un picco di contagi registratosi nelle ultime settimane, hanno deciso di annullare per precauzione le lezioni in presenza. In Italia il livello di preoccupazione è invece ancora basso ma gli esperti cominciano a mettere in guardia, soprattutto in vista dell’imminente rientro in classe.

“Nessun allarme epidemiologico ma importante proteggere i fragili”

Con l’arrivo dell’autunno e l’abbassamento delle temperature si prepara il terreno favorevole per la possibile risalita dei casi Covid, sebbene possa dirsi scongiurata ormai l’emergenza sanitaria. E a rafforzare l’ipotesi di aumento di contagi è anche la riapertura delle scuole e il ritorno al lavoro dopo le ferie o la pausa estiva. Di questo parere è anche il Professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di malattie infettive e tropicali:

“Nei prossimi giorni assisteremo ad un progressivo aumento del numero dei casi Covid, uno scenario inevitabile e legato, come successo negli anni precedenti, alla piena ripresa delle attività lavorative e alla riapertura delle scuole nelle varie Regioni. La variante che circola ha una certa capacità di evadere l’immunità e ha una alta trasmissibilità, la speranza è che le cose si mantengano come stiamo osservando.

L’esperto ha poi aggiunto: “Non c’è alcun allarme epidemiologico, assistiamo solamente a variazioni dell’incidenza dei casi di infezione. I numeri potranno salire ancora, ma l’importante è non avere malati gravi, mantenere le terapie intensive vuote. Il virus sarà sempre più infettante, ma meno aggressivo.”

Contagi Covid in Italia

Come siamo messi realmente con i contagi in Italia? I numeri emanati dal bollettino settimanale del Ministero della Salute, pubblicato lo scorso venerdì 1 settembre, denotano un aumento di casi Covid pari a +28% con riferimento alla settimana compresa tra il 23 e il 30 agosto scorso.

A determinare questo lieve ma significativo incremento sono principalmente due regioni, la Lombardia e il Veneto, entrambe con più di duemila casi settimanali. Seguono poi Lazio e Campania.