interpello
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In questi giorni stanno già iniziando le ricerche a livello nazionale sia di docenti che di personale ATA tramite la procedura dell’interpello. Solitamente gli avvisi vengono condivisi anche dagli uffici scolastici provinciali oltre che dagli istituti che si trovano in difficoltà per carenza di personale con riguardo ad alcune classi di concorso o ad alcuni profili ATA. Ma in cosa consiste l’interpello? Cerchiamo di capire come si svolge e se sono richiesti requisiti particolari.

Quando si usa l’interepello

Gli istituti scolastici si avvalgono dell’interpello quando le ordinarie graduatorie non sono sufficienti a ricoprire i posti vacanti. Questo significa che quando le scuole si ritrovano con le Gps (per i docenti) e le graduatorie provinciali ATA, oltre alle graduatorie d’istituto, senza aspiranti, e non ricevono Mad idonee per i posti da ricoprire, si avvalgono di avvisi nazionali per poter reperire il personale mancante.

Tramite questo strumento quindi verranno assegnate le supplenze al di fuori delle graduatorie e senza utilizzo delle Mad.

A chi è rivolto

L’interpello si rivolge a tutti i docenti e a tutto il personale ATA su base nazionale. Può partecipare alla procedura anche chi non è iscritto nelle ordinarie graduatorie e anche chi non dispone della MAD. Quindi sia iscritti nelle graduatorie sia aspiranti docenti o aspiranti ATA possono inviare la candidatura.

Può prendere parte all’interpello chi possiede i titoli e i requisiti necessari che permettono l’accesso ad una classe di concorso specifica o al profilo ATA ricercato.

Con particolare riguardo poi ai docenti l’annuale circolare delle supplenze ha aperto espressamente anche a coloro che sono inseriti nelle Gps. Permane invece il divieto di invio Mad per questi docenti, anche con riferimento ad altra provincia o ad altra classe di concorso rispetto a quella di iscrizione.