L’11 settembre vedrà l’inizio delle lezioni in molte regioni italiane. Ma qual è la situazione che possiamo delineare con l’inizio di questo nuovo a.s 2023/24? Tiriamo le somme su nomine Gps, algoritmo e precariato.
Nomine da Gps, puntuali ma ancora problemi con l’algoritmo
La parola data dal Ministro Valditara sembra essere stata mantenuta. Tutti gli Uffici Scolastici sono riusciti a garantire almeno un primo bollettino di nomine entro l’inizio delle lezioni. E questa è la notizia positiva. I successivi bollettini si presume che possano concludersi entro fine settembre, per non assistere ai giri di supplenze brevi in attesa che le cattedre vacanti siano ricoperte dagli aventi diritto.
Le regioni che si sono dimostrate più virtuose in termini di tempestività sono state il Piemonte e l’Emila Romagna, mentre difficoltà si sono riscontrate in province come Napoli e Roma.
Nonostante il rispetto delle tempistiche l’algoritmo non ha smesso nemmeno quest’anno di creare problemi. Ricordiamo i casi delle cattedre ‘fantasma’ di Torino, gli errori e le rettifiche di Mantova e Cremona, il solito caso dei docenti scavalcati da colleghi con punteggio inferiore, e perfino il mancato rispetto delle precedenze e delle riserve nell’assegnazione degli incarichi da Gps come successo a Foggia e Enna. Insomma, ancora non ci siamo, e per l’ennesimo anno viene lamentato il ritorno in presenza.
Precariato da record
E poi ritroviamo il tasto dolente del precariato da record. Anche l’a.s. 2023/24 sarà all’insegna di numeri folli: le supplenze da Gae e Gps potranno toccare il tetto delle 200 mila.
Come più volte lamentato anche dai sindacati infatti dal 2015 ad oggi si è assistito ad un aumento del 200% di precari. E quella dei concorsi non potrà essere l’unica strada percorribile se davvero si vorrà sanare la dilagante ‘supplentite’ che attanaglia ogni anno il mondo della scuola.