edilizia scolastica
edilizia scolastica

Nonostante su più fronti si parli di una progressiva riduzione di alunni nel corso degli anni (già per quest’anno si era parlato infatti di 130 mila scolari in meno in Italia) in alcuni istituti si sta registrando un’inversione di tendenza, al punto che, a seguito delle grandi richieste di iscrizioni, si sono dovuti utilizzare spazi scolastici adibiti ad altro, rifiutando persino molte delle richieste pervenute per l’impossibilità di trovare soluzioni adeguate. Questo è quanto sta succedendo a due istituti scolastici di Empoli, e gran parte della responsabilità sembrerebbe da attribuire ai mancati investimenti nell’edilizia scolastica.

Cercasi spazi disperatamente agli Istituti Pontormo e Fermi di Empoli

Come riporta La Nazione Per i dirigenti scolastici dell’Istituto Pontormo e Fermi – Leonardo da Vinci di Empoli non è stato facile, per l’ennesimo anno, dare risposte a tutti i nuovi ingressi, dovuti sia a richieste di ’prima’ iscrizione che di trasferimento da altre scuole o indirizzi. Il problema è la mancanza di nuove aule, ed è una situazione che si protrae già da tempo. Nel corso degli ultimi anni i presidi le hanno ricavate ovunque sacrificando laboratori, spazi per i docenti e il personale della segreteria e perfino le biblioteche.

L’avvio dell’anno scolastico è garantito senza alcun problema. Partiamo con orario ridotto 8-12 per i primi dieci giorni per poi passare all’orario regolare. Se da una parte siamo molto soddisfatti per il numero di classi che siamo riusciti a fare, ben 72 avendo oltre 1600 alunni in totale, quindi più dello scorso anno, dall’altra resta il cruccio di aver dovuto respingere oltre 45 richieste di iscrizione, sia per le classi prime sia di trasferimenti da altri istituti per la carenza di spazi.

Anche gli spostamenti da un indirizzo all’altro sono stati molto limitati. Purtroppo non abbiamo più posto per ricavare altre aule. Abbiamo utilizzato anche locali riadattandoli alla didattica.

Al momento servirebbero almeno altre tre aule. Ci dispiacerebbe davvero dover di nuovo dire altri ’no’ alle famiglie che scelgono la nostra scuola.” Queste le parole della Ds Filomena Palmisano.

Stesso problema anche all’Istituto Fermi. A tal proposito è intervenuto il preside Gaetano Flaviano:

Abbiamo 59 classi, alcune ricavate mangiando spazi ad altri servizi. Nella sede di via Fabiani abbiamo 22 aule un paio delle quali ricavate nei laboratori e altrettante nella biblioteca. Anche nella sede di via Bonistallo abbiamo dovuto sacrificare biblioteca, laboratori, ufficio di presidenza e segreteria. Anche se rispetto allo scorso anno il numero complessivo degli alunni, circa 1200, è leggermente calato gli spazi restano carenti.

Problema non solo di edilizia scolastica: “L’orientamento non deve essere disorientamento”

Il Ds Flaviano ha esposto i due problemi su cui si fonderebbero i disagi che stanno affrontando:

“Il primo è la progettualità che è mancata da parte delle istituzioni. Non si è investito nell’edilizia scolastica negli anni addietro e adesso ci troviamo a doverci arrangiare.

L’altro problema è l’orientamento in uscita dalla scuola media. A gennaio avevamo circa 270 richieste di iscrizione a fronte delle quali avevamo previsto 14 classi prime. A fine agosto, invece, ci siamo ritrovati con un centinaio di richieste in più. Ne abbiamo accettate soltanto una sessantina, con non poche difficoltà di collocazione. Si tratta per lo più di cambi di scelta, di alunni che in prima battuta si sono iscritti ad un liceo e poi nel corso dei mesi ci hanno ripensato. L’orientamento non deve essere disorientamento.”