giovane lavoratore
Giovane lavoratore

Per quanto riguarda la Riforma delle pensioni, fra i punti da chiarire prima delle Legge di Bilancio 2024 c’è anche la questione dei giovani. Come sappiamo infatti, in futuro a causa di carriere precarie e discontinue l’età pensionabile salirà oltre la soglia dei 70 anni e l’assegno sarà fortemente ridotto per via del calcolo contributivo. Per questo motivo, il Governo sta lavorando ad un pacchetto di misure a sostegno proprio dei giovani lavoratori.

Pensioni: in arrivo un nuovo pacchetto di misure per i giovani

Come anticipato, sul fronte pensionistico il Governo deve trovare una soluzione anche per la questione giovanile. In futuro, infatti, si potrà andare in pensione solo dopo i 70 anni e gli assegni saranno ben al di sotto dei mille euro al mese. Per questo motivo, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di destinare una parte delle risorse alle pensioni dei giovani.

Un punto di vista sostenuto ovviamente anche i sindacati che lo scorso luglio hanno ricordato come “la precarietà dei rapporti di lavoro di questi anni ha generato buchi di contribuzione previdenziale che, se non sanati, condanneranno queste generazioni a pensioni molto basse”.

Le ipotesi possibili

Per evitare, quindi, di andare incontro in futuro a pensioni troppo basse il Governo starebbe pensando fin da ora di introdurre alcune misure a sostegno dei giovani lavoratori. In particolare, tra le ipotesi al vaglio c’è la possibilità di riconoscere per ogni anno di lavoro un periodo contributivo di 1,5 anni, con lo Stato che andrebbe a coprire quello 0,5 in più. Restano, poi, le ipotesi della pensione di garanzia sostenuta dalle parti sociali, con cui si andrebbe a raggiungere un adeguamento al minimo anche nel sistema contributivo puro, e un nuovo riscatto agevolato della laurea che andrebbe a coprire anche i corsi che solo di recente sono stati riconosciuti come laurea.

Inoltre, si starebbe pensando di far valere a fini contributivi esperienze formative che per ora non risultano coperte da assicurazione obbligatoria. Infine, c’è la staffetta generazionale con cui si permetterebbe ai lavoratori a cui mancano 2-3 anni al raggiungimento della soglia di vecchiaia di passare al part time, obbligando così i datori di lavoro ad assumere giovani, prima part-time e poi a tempo pieno. In questo modo, il lavoratore prossimo alla pensione usufruirebbe da un lato di una parte del trattamento pensionistico e dall’altro di metà stipendio.