Protesta dei precari storici e ADL Cobas sul tetto dell'Usp Milano
Protesta dei precari storici e ADL Cobas sul tetto dell'Usp Milano

Provincia che vai problemi con l’algoritmo che trovi. Le penalizzazioni del sistema informatizzato utilizzato per il conferimento delle supplenze annuali si sono riscontrate anche quest’anno in molte province. E Milano non è stata da meno. I problemi che emergono sono sempre gli stessi: un algoritmo che non torna indietro nei bollettini successivi, errori nell’attribuzione delle nomine, il mancato aggiornamento delle Gps depurate da chi non vi fa più parte (perché confermato sul ruolo o depennato), e la carente trasparenza in merito alla disponibilità dei posti. Alla luce di tutto ciò un gruppo di insegnanti precari ha protestato nella giornata di ieri, 15 settembre 2023, salendo sul tetto dell’Ufficio scolastico territoriale di Milano, sostenuto dalla sigla ADL Cobas del capoluogo lombardo. La protesta sta proseguendo anche nella giornata odierna.

Comunicato ADL Cobas

Riportiamo di seguito il comunicato ADL Cobas:

“Un gruppo di precari storici della scuola ha occupato il tetto dell’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) di Milano per protestare contro le ingiustizie subite a causa di un sistema di nomina automatizzato e inefficace. Questi docenti, che hanno dedicato decenni al servizio pubblico educativo, sono stati licenziati in modo discriminatorio da un algoritmo esternalizzato a diverse aziende, con conseguenze disastrose per il sistema scolastico. Complici anche i funzionari dell’UST, incapaci di gestire la complessità delle nomine dell’anno corrente.

I motivi di questa protesta sono molteplici e profondamente radicati nella realtà milanese:

  • Nomine basate su dati non aggiornati: il bollettino di disponibilità per l’anno scolastico 2023-2024 è stato pubblicato successivamente alla compilazione delle preferenze, creando un grave disagio nella pianificazione e nell’assegnazione delle nomine;
  • Discrepanze nelle disponibilità pubblicate: le disponibilità pubblicate il 31/08/2023 si sono rivelate parzialmente non conformi alla situazione reale, causando ulteriori confusione e discriminazione nei confronti dei docenti precari;
  • Mancanza di revisione degli elenchi GPS: nonostante le immissioni in ruolo, non è stata effettuata alcuna revisione degli elenchi GPS, portando all’assegnazione doppia di incarichi e al conseguente status di “rinunciatari” per molti docenti;
  • Scorrimento unico per la prima e la seconda fascia: la decisione di effettuare un unico scorrimento per entrambe le fasce ha privato molti docenti dell’opportunità di ottenere un incarico, basandosi su dati non aggiornati e inefficaci.

In risposta a queste ingiustizie, i docenti precari storici chiedono:

  • Creazione di un elenco integrativo: la creazione di un elenco aggiuntivo basato sulle reali disponibilità al 01/09/2023 e eventuali disponibilità ulteriori, al fine di riconsiderare la graduatoria delle esclusioni;
  • Rettifica delle nomine: in alternativa, seguendo l’esempio di province vicine come Mantova, Cremona, Monza e Brianza, Varese e Bergamo, i docenti richiedono la rettifica delle nomine per correggere le ingiustizie subite.

Questi docenti hanno dedicato la loro vita alla formazione delle generazioni future e ora chiedono giustizia e rispetto per i loro diritti.

Come ADL Cobas pretendiamo inoltre il riconoscimento del servizio prestato nei decenni come elemento di “MERITO” da valorizzare attraverso l’immissione in ruolo secondo le normative Europee o, in alternativa, l’indizione di un concorso straordinario per titoli e servizi, come previsto dalla nostra Carta Costituzionale.

Aggiornamenti al 16 settembre

Prosegue anche oggi la protesta. Di seguito l’aggiornamento pubblicato sulla pagina Facebook da parte sempre di ADl Cobas:

Oggi discuteremo la possibilità di denunciare il Provveditore Yuri Coppi che ieri, durante l’incontro con la delegazione delle lavoratrici e dei lavoratori, ha cercato di corromperci offrendoci oltre trenta cattedre da assegnare a chi stava protestando, sostenendo che altri sindacati, i cui iscritti erano stati esclusi dall’algoritmo, avevano già beneficiato di questo favore.

La riunione di ieri sera è stata difficile poiché ognuno di noi ha una famiglia da sostenere e/o un affitto da pagare. Accettare questa proposta opportunistica non solo avrebbe minato la legittimità della nostra lotta, ma avrebbe trasformato il nostro sindacato in un mero ufficio di collocamento, avallando pratiche clientelari.

Ieri sera abbiamo inviato una lettera al Prefetto di Milano e al Ministro, denunciando questa indecente proposta e chiedendo al Prefetto di convocare un tavolo di discussione che conduca a una soluzione del problema.”